Dopo le forti critiche dei Garanti Privacy europei, in prima linea quello italiano, Facebook ha confermato di aver sospeso la raccolta a scopi pubblicitari dei dati degli utenti di WhatsApp. Lo scrive oggi il Financial Times, ricordando come nell’occhio del ciclone a fine agosto fosse finita la nuova policy sul trattamento dati di WhatsApp (controllata da Facebook) che implicava (previo consenso) la condivisione dei dati personali dei suoi utenti con la casa madre Facebook.
Dati personali, fra cui il numero di telefono, che senza esplicito dissenso sarebbero passati da WhatsApp a Facebook a scopi pubblicitari, per messaggi promozionali profilati e più mirati sulla bacheca degli utenti del social network.
Una pratica finita sotto la lente della Ue, che a settembre ha aperto un’indagine approfondita per verificare la nuova policy di WhatasApp.
Ebbene, dopo la levata di scudi dei Garanti Privacy Ue (Article 29 Group), di quello britannico e del Garante italiano, cui si è aggiunta in seguito anche l’Autorità Antitrust di casa nostra, Facebook ha fatto sapere oggi di aver interrotto almeno temporaneamente la settimana scorsa l’utilizzo a scopi pubblicitari dei dati degli utenti europei di WhatsApp.
Facebook ha fatto sapere inoltre che la condivisione dei dati con WhatasApp continuerà invece per ragioni amministrative e per pratiche comuni anti spam e di sicurezza.