Prosegue la crescita dei servizi erogati dal sistema dei datacenter regionali. Sono infatti ben 337 gli enti soci che utilizzano i servizi centralizzati nei datacenter gestiti da Lepida.
Le risorse erogate sono cresciute molto non solo durante il 2020 come supporto alla gestione dell’emergenza COVID-19, ma anche nel primo semestre del 2021.
Una crescita importante legata anche alla complessità in termini gestionali, di controllo e dei processi di provisioning. Questi ultimi sono diventati una vera criticità a causa della carenza di componentistica elettronica che ha comportato una serie di ritardi su scala globale nella consegna, ad esempio, dei server.
Nonostante queste difficoltà sono state adottate da parte di Lepida le opportune strategie per ridurre l’impatto di tali ritardi sui propri Enti Soci. Da un punto di vista infrastrutturale all’interno dei Datacenter regionali Lepida ad oggi sono installati 458 blade server e circa 13.5 PetaByte di storage.
In ognuno dei 4 Datacenter (Ravenna, Parma, Modena e Ferrara) è presente un virtualizzatore di storage che permette di garantire copie sincrone dei dati su storage differenti, spostamenti dei workload da una tipologia di storage ad un’altra, ad esempio in caso di necessità di carichi di lavoro che richiedano maggiori performance.
In particolare per i Datacenter di Ravenna e Ferrara, grazie agli importanti investimenti affrontati, si è riusciti ad attivare un collegamento in fibra spenta che permette di garantire una copia sincrona (real-time) del dato tra due siti geograficamente separati.
Sono in atto le sperimentazioni di alcuni Enti sull’efficacia della soluzione proposta in ambienti di produzione per verificare che, su applicativi di diversa natura, il fault addirittura di un intero Datacenter possa non essere percepito dai fruitori di tali servizi.