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Data center spaziali attorno alla Luna, il progetto della startup Lonestar

Data center attorno alla Luna, l’accordo tra Lonestar e Sidus

L’idea di costruire dei data center sulla Luna potrebbe sembrare un’ambizione futuristica, ma in realtà è un progetto sempre più concreto. Questo perché il nostro satellite naturale offre maggiori garanzie di sicurezza e perché da qualche tempo rappresenta ormai un mercato concreto in cui lanciare servizi, hardware e infrastrutture strategiche.

La startup americana Lonestar, con sede in Florida, ha annunciato un nuovo servizio di archiviazione dati nello spazio tramite una nuova flotta di veicoli che andranno a costituire la sua prima generazione di data storage spacecraft.

Il network di data storage spaziale sarà realizzato da Sidus Space, abilitatore di missioni spaziali, che produrrà appositamente sei satelliti di supporto che andranno ad orbitare attorno alla Luna.

Resilienza “as-a-Service”

In questo modo Lonestar offrirà capacità avanzata di storage, disaster recovery e resilienza “as-a-Service”.

La “Resilience-as-a-Service” (RaaS) è un concetto relativamente nuovo nel mondo dell’IT e si riferisce alla fornitura di servizi e soluzioni progettate per aumentare la resilienza di un sistema informatico. In altre parole, RaaS è un approccio che permette alle aziende di “affittare” la capacità di resistere e riprendersi rapidamente da interruzioni, disastri o attacchi informatici.

Il “Lunar Developer Network”

Lo scorso mese, Lonestar ha annunciato il lancio del suo Lunar Developer Network, una piattaforma progettata per consentire agli sviluppatori di creare e testare applicazioni in un ambiente edge tra i più remoti che si possano immaginare: la Luna.

Come parte dell’ambizioso programma di Lonestar per stabilire data center sopra e attorno alla Luna, l’azienda offre macchine virtuali che rispecchiano l’ambiente lunare effettivo, offrendo agli sviluppatori l’opportunità senza precedenti di preparare le proprie applicazioni per l’implementazione basata sullo spazio.

Lonestar ha già portato i suoi data center sulla Luna a febbraio 2024, testando un data center software-defined) e presto si potranno realizzare le prime infrastrutture per insediamenti automatizzati e presto umani. In questo la nostra Agenzia Spaziale, l’Asi, sta già lavorando allo sviluppo di moduli abitativi/lavorativi per il progetto Artemis della Nasa.

Si concretizza lo sviluppo sempre più rapido della space economy & industry a cui diversi Paesi guardano con crescente interesse.

Vantaggi e sfide dei data center lunari

Tornando alle garanzie che offre il nostro satellite naturale, possiamo dire che e è un ambiente estremamente stabile, lontano da disastri naturali come terremoti, uragani o eruzioni vulcaniche. Inoltre, è protetta dal campo magnetico terrestre, che la scherma dalle radiazioni cosmiche.

Lo spazio lassù praticamente illimitato. Potrebbero essere costruiti data center di dimensioni molto maggiori rispetto a quelli terrestri, consentendo di archiviare quantità enormi di dati.

La Luna inoltre riceve una grande quantità di energia solare, che potrebbe essere sfruttata per alimentare i data center. Se poi vogliamo ragionare in termini distopici o da ‘disaster movie’, in caso di catastrofe sulla Terra, i dati archiviati sulla Luna sarebbero al sicuro, offrendo un salvifico backup globale.

Ovviamente, realizzare questo tipo di infrastrutture significa anche affrontare sfide notevoli, dalla variazione estrema di temperatura alla mancanza di gravità, fino ai problemi di manutenzione, molto complessi e costosi.

L’immagine di copertina è stata realizzata con l’AI Gemini.

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