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Data center contro l’uragano Irma, come si stanno organizzando in Florida?

Questa notte l’uragano “Irmaè transitato sulle Canarie, lasciando dietro di sé una lunga striscia di distruzione e di morte. Saint Martin, Barbuda, Saint Barthélemy, sono alcune delle isole con centri abitati che nelle ore passate hanno dovuto fare i conti con la forza della natura.

Mai visto niente di simile in vita mia”, si sente dire dagli sfollati in televisione. L’uragano è infatti di massima categoria e i suoi venti hanno sono soffiati fino a 300 km orari.

Migliaia di persone sono rimaste senza luce e acqua, con i sistemi di comunicazione in precaria tenuta.

Ora il suo viaggio proseguirà verso Haiti, Cuba e quindi la Florida.

Qui il sindaco della contea di Miami-Dade in Florida, Carlos Gimenez, ha già emesso un ordine di evacuazione per circa 150 mila persone in diverse zone, compresa Miami Beach.

In termini di infrastrutture, basti pensare che l’uragano Katrina, quello che ha devastato la Louisiana nel 2005, nello specifico New Orleans, si calcola abbia causato danni materiali per 135 miliardi di dollari.

Così come Irma in queste ore, anche l’uragano Harvey di fine agosto ha lasciato migliaia di persone senza energia elettrica in Texas.

Perché, giustamente, oltre la vita delle persone, si deve fare i conti con la tenuta delle case, delle strade, degli edifici pubblici e commerciali, delle infrastrutture viarie, quindi delle infrastrutture strategiche, tra cui le centrali elettriche e gli apparati a supporto delle comunicazioni elettroniche.

In quest’ultimo caso, i data center della regione sembra abbiano resistito bene alle inondazioni (il problema per questo tipo di strutture non è tanto il forte vento, quanto l’acqua). I sistemi hanno retto bene, salvo qualche piccola disfunzione presto risolta. Qui ci sono i data center di Verizon e IBM, per citare due grandi corporation note in tutto il mondo.

In un’intervista di fine agosto, successiva al passaggio dell’uragano, Edward Henigin, CTO di Data Foundry, società che gestisce gli impianti, ha dichiarato: “I nostri centri sono stati costruiti per resistere a uragani di categoria 5. Abbiamo pensato le strutture per ospitare il personale anche per diversi giorni continuativamente, come se fossero a casa, e i nostri sistemi possono reggere anche agli eventi atmosferici più gravi, garantendo continuità”.

Appunto, categoria 5. Fino ad oggi gli Stati Uniti non avevano mai sperimentato una forza della natura così violenta, almeno da quando ci sono le rilevazioni satellitari. Cosa accadrà quando in Florida arriverà “Irma”?

Qui ci sono le infrastrutture della società Host Dime, che ha pubblicato in rete un documento ufficiale in cui è illustrato il piano di emergenza per fronteggiare l’uragano, spiegando cosa accadrà, quali soluzioni saranno messe in atto per garantire la sicurezza dei sistemi e dei servizi, invitando gli stessi clienti a seguire delle indicazioni basilari per non creare ulteriori disagi.

Anche in questo caso, è sottolineata l’assoluta capacità dell’infrastruttura di superare, per quanto violento sia, qualsiasi fenomeno atmosferico (“powerful enough to withstand practically any storm”).

A questo punto c’è da chiedersi, in epoca di instabilità climatica accentuata, saremo davvero in grado di fronteggiare facilmente fenomeni atmosferici così potenti?

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