L’Unione europea (Ue) non vuole rinunciare alla corsa alla leadership nei mercati globali delle tecnologie emergenti. Un obiettivo raggiungibile solo investendo in ricerca, sviluppo e innovazione, supportando le imprese di ogni ordine di grandezza, perché l’ambiente commerciale mondiale è in rapida mutazione e sono tante le sfide e le opportunità per le industrie europee.
Il vecchio continente deve accelerare l’innovazione, trasformando le conoscenze e le esperienze accumulate per sostenere e rafforzare i prodotti, servizi e i mercati esistenti e crearne di nuovi, mantenendo l’attenzione sulla qualità e la sostenibilità. L’innovazione dovrebbe essere sfruttata in senso lato, oltre la tecnologia al fine di includere aspetti commerciali, organizzativi e sociali.
Per questo motivo, la Commissione europea ha investito più di 278 milioni di euro in startup e piccole e medie imprese (Pmi) innovative, sia con sovvenzioni, sia con investimenti azionari diretti.
“Il futuro Consiglio europeo per l’innovazione trasformerà molte più eccellenze scientifiche e startup di prim’ordine europee in leader mondiali nel campo della tecnologia. Sono lieta che così tante startup e Pmi europee abbiano partecipato a questa prima tornata che combina sovvenzioni e investimenti azionari”, ha dichiarato in una nota Mariya Gabriel, Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani.
“Questa partecipazione conferma che il Consiglio europeo per l’innovazione sta colmando una lacuna in materia di finanziamenti e che è giusto che diventi un’iniziativa a pieno titolo nel prossimo bilancio dell’Ue“.
I progetti a cui stanno lavorando queste aziende sono relativi alle tecnologie considerate strategiche per la trasformazione digitale e il mercato unico digitale, tra cui la creazione della prima rete mondiale di internet delle cose (IoT) che utilizza satelliti a basso costo e in orbita bassa, la produzione di combustibile sostenibile usando materiale organico, o lo sviluppo di tecnologie alimentate dall’intelligenza artificiale (IA) per trasformare la vita dei pazienti con gravi lesioni cerebrali.
Le risorse messe assieme sono il frutto di un nuovo modello di finanziamento denominato “misto”, che comprende cioè “sovvenzioni e investimenti azionari diretti”. Secondo Bruxelles, tale modello “consentirà un livello di finanziamento molto più elevato, fino a 17,5 milioni per impresa, con il fine ultimo di accelerare la crescita e aiutare le imprese a commercializzare innovazioni rivoluzionarie”.
Al momento, in quella che è stata definita “la tornata di finanziamenti più ingente di sempre della fase pilota del Consiglio europeo per l’innovazione (Cei)”, le startup e le Pmi innovative selezionate sono 75 in tutto, di 15 Stati membri e di 5 associati.
Tre le imprese italiane selezionate, la Point Plastic di Anagni, con un progetto sul riciclo della plastica e per l’economia circolare; la Diapath di Martinengo (BG), che sviluppa Safe Medical Diagnostics Machine per la l’eHealth; la LiquidWeb di Siena che lavora agli algoritmi di intelligenza artificiale in combinazione con sensori biometrici per sviluppare applicazioni tecnologiche e interfacce di interazione uomo-macchina che supportino e aumentino le abilità comunicative delle persone con gravi disabilità.