La grande operazione di cambio dei contatori elettrici, con l’arrivo di quelli ‘intelligenti’ di seconda generazione nelle case di oltre 30 milioni di famiglie e imprese italiane, può finalmente partire. Ci vorrà ancora un po’ di tempo per la messa a punto dei piani da parte delle varie aziende coinvolte (Enel e municipalizzate), ma con nuova la delibera l’Autorità per l’Energia ha fissato i costi, che non dovrebbero portare ad aggravi in bolletta, e dettato i tempi, completando il quadro normativo di riferimento dopo il primo provvedimento sulle caratteristiche tecniche dei nuovi smart meter di seconda generazione varato qualche mese fa.
I nuovi contatori, come quelli vecchi che ancora abbiamo tutti nelle nostre case (cambiati tra il 2001 e il 2011), dureranno 15 anni e verranno pagati dagli utenti in bolletta, ma l’Autorità ha assicurato ‘tariffe di misura invariate’: questo vuol dire che non ci saranno aggravi ulteriori, nel senso che si continuerà a pagare quello che si sta pagando finora, anche se si potrà contare su molti servizi in più.
A cosa servono i nuovi contatori “intelligenti” 2G
Gli smart meter di seconda generazione, infatti, si configurano come dei piccoli computer in grado di svolgere molte innovative funzioni: quello presentato di recente dall’Enel assicura tra l’altro:
- Il cambio di fornitura più veloce.
- Il superamento delle fasce orarie predefinite
- La disponibilità di dati sul comportamento energetico per un maggiore risparmio.
- La rilevazione dei dati del cliente ogni 15 minuti, ad esempio, permetterà di avere un quadro sempre più aggiornato dei prelievi di energia giornalieri e dei comportamenti di consumo dei clienti, sempre più consapevoli e attenti a una maggiore efficienza energetica.
Da quando avverrà la sostituzione dei vecchi contatori?
Non ci sono obblighi di legge da rispettare in merito alla tempistica per il cambio, anche se è possibile ipotizzare il via già nel 2017: la palla, infatti, passa alle aziende, che dovranno predisporre i piani di sostituzione e sottoporli all’esame dell’Autorità. Le norme prevedono che ogni società distributrice comunichi nel dettaglio come intende procedere, anche attraverso, per esempio, la pubblicazione del piano sul proprio sito o anche l’organizzazione di una “sessione pubblica di presentazione” per dare risposte a quesiti e osservazioni. Le operazioni di sostituzione, insomma, dovranno essere note ai concorrenti elettrici, ma anche a quelli non elettrici. Il riferimento è ovviamente alla vicenda fibra: Enel Open Fiber ha già cominciato a posare l’infrastruttura indipendentemente dal cambio dei contatori, ma è noto che l’arrivo degli smart meter potrebbe essere un’arma in più per portare la fibra a famiglie e imprese.