Le scuole stanno procedendo in 2 modi per adeguarsi all’ultimo Dpcm, che impone di incrementare per le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado il ricorso alla didattica digitale integrata (DDI), per una quota pari almeno al 75 per cento delle attività. Per le scuole dell’infanzia e le istituzioni scolastiche del primo ciclo l’attività didattica resta in presenza.
“Alcune scuole da domani inizieranno con il 100% della didattica digitale integrata, altre, come il liceo di cui sono preside, garantirà le lezioni online per il 75%, mentre il 25% delle attività sarà svolta in presenza a scuola”, ci racconta Mario Rusconi, Presidente Associazione Nazionale Presidi (Anp) di Roma e Lazio.
“Per esempio”, ci spiega Rusconi, “una classe verrà a scuola due giorni per la prima settimana, e la seconda sarà a scuola un solo giorno, andandosi ad alternare con le altre classi”.
Questo il metodo adottato dal preside Rusconi per garantire una didattica alternata agli studenti per evitare di lasciarli sempre a casa a seguire le lezioni.
“Non è positivo per l’apprendimento e la formazione degli studenti seguire la didattica solo a distanza, perché si perde il contatto con gli insegnanti e i compagni”, dichiara Rusconi, che subito si è messo al lavoro per rispettare l’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri, ma non lo condivide, perché, sottolinea, “la scuola sta pagando le inefficienze del sistema regionale”.
“Al posto di attivare connessioni internet sicure e veloci per scuole e studenti, si ricorre alla…claustrofilia!”
“Invece di rispondere ai cittadini, che dovrebbero chiedere in massa cosa sia stato fatto durante l’estate dagli Enti locali per potenziare il servizio pubblico dei trasporti ed attivare connessioni internet sicure e veloci per scuole e studenti, si ricorre alla…claustrofilia!”, ha dichiarato Rusconi.
“Non tutti gli studenti possano contare su connessioni adeguate a seguire le lezioni in didattica digitale”
“Si invita quindi il potere centrale ad impedire l’uso dei mezzi pubblici da parte degli studenti, lasciandoli in massa a casa, senza però che tutti, dico tutti, possano contare su connessioni adeguate a seguire le lezioni in didattica digitale”, ecco il forte messaggio che Rusconi manda al Governo
Antonello Giannelli (Anp): “Un controsenso la didattica a distanza, la scuola non luogo di contagio”
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il numero 1 dei presidi italiani.
Antonello Giannelli sul DPCM del 24 ottobre 2020 ha dichiarato: “Non si può con decreto imporre l’organizzazione dell’orario alle scuole, essendo questa una prerogativa autonomistica”.
Continua il presidente dell’associazione nazionale dei presidi: “Ad oggi, e lo dico ragionando sui dati diffusi, ridurre la frequenza a scuola che non è luogo di contagio, o comunque lo è meno di altri, è un controsenso. Voglio poi mettere in evidenza due criticità: gli studenti con bisogni educativi speciali e i portatori di handicap per crescere e integrarsi hanno bisogno del contatto con i compagni, non basta dare loro la possibilità di seguire le lezioni a scuola, da soli, con l’insegnante di sostegno (quando c’è). Inoltre, segnalo la questione degli insegnamenti di tipo laboratoriale che saranno gravemente danneggiati da un utilizzo massivo della didattica a distanza”.
Conclude Giannelli: “In questi sei mesi non si è fatto nulla per potenziare la medicina territoriale e il sistema dei trasporti, auspico che questo venga fatto ora con i fondi appositamente stanziati, in modo che non venga compromesso del tutto questo anno scolastico e con esso il diritto allo studio dei ragazzi delle scuole superiori”.