Nel gran caos globale generato dalla pandemia di Coronavirus e dal conseguente lockdown, che ha dato vita a sua vola ad una delle più gravi crisi economiche e sociali dell’ultimo secolo, il digitale continua a rappresentare una valida exit strategy e un trend positivo a cui aggrapparsi.
Per gli investitori, infatti, la crisi scatenata dall’epidemia non avrà una fine rapida e allo stesso tempo sarà di difficile lettura nei prossimi mesi. Eppure, i mercati hanno bisogno di trovare nuove strade e soprattutto di ritrovare fiducia e ottimismo. Il digitale garantisce la soddisfazione di entrambi i bisogni.
I megatrend post virus
Sanità, trasformazione digitale e cybersecurity sono i cosiddetti “megatrend” del momento, secondo la definizione utilizzata su financialounge.com da Paolo Paschetta, Country Head per l’Italia di Pictet Asset Management, verso cui si sta orientando la spesa globale.
I primi due li ritroviamo quasi indistinti, tra ehealth, medicina digitale, robotica, software tech, big data, intelligenza artificiale applicata alla salute, dispositivi tecnologici sanitari, biotech e med tech. Poi c’è il terzo, cioè quello della sicurezza informatica e digitale.
Anch’esso fortemente integrato agli altri due, anche se in maniera meno evidente al grande pubblico, il segmento della cyber sicurezza sta prendendo progressivamente quota sui mercati azionari e non solo.
Lo smart working, la didattica a distanza, le operazioni finanziarie e bancarie online, le transazioni bancarie, i servizi della Pubblica Amministrazione, sono tutte aree fortemente esposte agli attacchi informatici e per questo necessitano di interventi e di nuove misure di protezione.
Cyber attacchi, quanto ci costano
Solo nel 2018, sono stati oltre 800 milioni i cyber attacchi censiti, secondo una ricerca di LearnBonds.com. Per questo, oggi, il 70% delle aziende sta incrementando gli investimenti in sicurezza informatica e, secondo il pensiero di Paschetta, le uniche tre voci di spesa che cresceranno nelle aziende saranno cloud, software per i meeting online e IT security.
Secondo uno studio pubblicato da Herjavec Group, si passerà dai circa 3 mila miliardi di dollari di danni da attacchi informatici del 2015 ai 6 mila miliardi di dollari attesi per il 2021.
In media, nel 2019, il costo sostenuto da ogni organizzazione colpita da cyber attacchi è stato di quasi 4 milioni di euro.
Cifre da capogiro, che rappresentano un trasferimento di ricchezza unico nel suo genere, nella storia recente. Un settore che diventerà per forza di cose molto più redditizio rispetto allo stesso traffico di stupefacenti, motivo per cui le organizzazioni di cyber crime stanno proliferando un po’ ovunque.
Solo il flusso di dati crescerà in maniera esponenziale nei prossimi mesi (non anni, mesi) e questo perché il numero di macchine, oggetti intelligenti, dispositivi, edifici e infrastrutture raggiungerà le decine di miliardi di unità.
Quello che viene definito “The Big data Bang”, per dare nuova applicazione alla celebre teoria cosmologica, rappresenta un mondo in cui oltre 200 miliardi di oggetti dell’Internet delle cose sarà interconnesso e connesso alla rete secondo dati Intel, senza limiti di spazio e tempo.