L’attenzione mediatica sollevata negli ultimi mesi dal fenomeno mediatico Starlink ha avuto effetti collaterali non desiderati. “Tutti sono diventati esperti di telecomunicazioni satellitari, con lo scadimento in fenomeni di fake news in materia di satelliti e quindi il mio obiettivo è di fare un po’ di chiarezza, da ingegnere”. Lo ha detto Mario Lisi, inviato speciale per lo Spazio, Ministero Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nel suo intervento a a ‘CyberSEC2025 – AI, Crittografia Post-Quantum, Spionaggio e Geopolitica: il nuovo mondo della Cybersecurity’, la 4^ edizione della Conferenza internazionale promossa e organizzata dal nostro giornale, in corso il 5 e il 6 marzo a Roma presso i Saloni di Rappresentanza della Caserma Salvo D’Acquisto.
In un clima da bar sport del satellite, tutti hanno detto la loro negli ultimi tempi, illustrando la loro personale schedule con informazioni spesso e volentieri false, che hanno creato una cacofonia caotica di informazioni errate. “Facciamo un po’ di fact checking”, dice Lisi.
Starlink
“Che Starlink sia oggi la costellazione di satelliti più evoluta, basata sulle tecnologie più avanzate, già diffusa in modo esponenziale, questo è un fatto”, dice Mario Lisi. Può piacere o no Elon Musk, ma le cose stanno così. La crittografia va aggiunta.
Starlink è operata da un ente che non è nazionale, da un privato e non europeo. E anche questo è un fatto.
“Se uno vuole una infrastruttura critica sarebbe molto consigliabile, se non quasi obbligatorio, avere il pieno controllo, la piena sovranità sull’infrastruttura stessa”, aggiunge Lisi.
GovSatCom e Iris2
La cosa migliore sarebbe quindi avere una costellazione satellitare europea. E per questo l’interesse per i due progetti europei GovSatCom e Iris2. “Parlando di Iris2, si tratterebbe di 290 satelliti contro i quasi 8mila di Starlink”, dice Lisi. Ma va detto chiaramente che mentre gli 8mila satelliti di Starlink esistono, i 290 satelliti di Iris2 sono soltanto sulla carta.
“Comparare qualcosa che in orbita con qualcosa che sta sulla carta non ha senso”, dice.
Tutto ad un tratto, poi, la Commissione Ue si è svegliata all’improvviso dopo anni quando qualcuno ha proposto Starlink, che peraltro è stato usato più volte in Europa.