l'allarme

Cybercrime: i bambini nuovo bersaglio dei ladri d’identità

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Crescono i furti d’identità e le violazioni di dati a danno dei bambini. Un business proficuo perché il danno viene generalmente scoperto molto in là nel tempo.

L’allarme arriva dagli esperti in sicurezza americani: i cybercriminali hanno un nuovo bersaglio prediletto, i bambini.

“La loro identità viene rubata e manipolata per chiedere prestiti in banca, sussidi statali e agevolazioni fiscali. Il gioco è semplice: basta associare al numero di previdenza sociale della vittima una data di nascita falsa per evitare sospetti”, dicono gli esperti citati dal Wall Street Journal.

Una beffa che viene scoperta molto tardi dai genitori. Gli adulti, infatti, hanno modo di venire a conoscenza più facilmente di una truffa associata alla loro carta di credito o legata al furto della loro identità, ma quando si tratta di un bambino il danno può essere scoperto solo, ad esempio, quando si fa domanda di un prestito universitario o per una borsa di studio.

Anche se non ci sono dati ufficiali, secondo alcune associazioni le denunce di furti di identità di bambini nel 2015 sono state circa 300, ma il fenomeno potrebbe essere molto sottostimato proprio perché la scoperta avviene molto tempo dopo l’effettivo furto.

Così è successo, ad esempio ad una ragazza di 19 anni, riporta sempre il WSJ, che al momento di firmare un contratto di affitto si è vista richiedere il deposito di una caparra di 100 dollari perché al suo nome erano associate diverse carte di credito annullate e una serie di azioni di agenzie di recupero crediti, nonostante nella sua vita lei avesse avuto soltanto una carta di credito. La sua identità, scopri poi, era stata rubata quando lei aveva 11 anni e le operazioni truffaldine dei cybercriminali l’avevano fatta finire nel secondo peggior percentile della nazione in quanto a ‘credit score’, ossia il parametro usato negli Usa  per misurare l’affidabilità di un debitore.

Per recuperare al danno fatto dai cybercriminali, la ragazza, che oggi ha 34 anni e insegna alla Eastern Illinois University, ci ha messo 8 anni e durante quel periodo la sua spesa sulla carta di credito era limitata a 300 dollari e con un tasso d’interesse del 29,9%.

Sempre più comuni anche le violazioni di dati ai danni di informazioni personali di bambini: negli Usa una famiglia su 5 ha ricevuto notifica dalle scuole su violazioni che hanno riguardato i dati degli studenti, mentre  l’azienda di giochi elettronici VTech Holdings di Hong Kong, specializzata nella produzione di giocattoli tipo computer per bambini in età prescolare, ha ammesso che a novembre il suo sistema informatico è stato compromesso e che gli hacker sono riusciti ad accedere a dati relativi a 4.8 milioni di clienti. di questi, dice il WSJ, 2,9 milioni erano bambini americani.

Per prevenire simili incidenti, è fondamentale il ruolo dei genitori, che devono innanzitutto indirizzare i figli ad un uso consapevole del web, educandoli a non condividere troppe informazioni online. “Lasciarli soli su internet, equivale a lasciarli a giocare da soli al parco”, con tutti i rischi annessi e connessi, ha spiegato Eva Velasquez, presidente dell’Identity Theft Resource Center di San Diego.

Tra i campanelli d’allarme che potrebbero segnalare il furto dell’identità di un bambino, dice Velasquez, i genitori devono prestare attenzione a eventuali email indirizzate ai figli sotto forma, ad esempio, di sollecitazioni all’adesione a programmi fedeltà.

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