Presentato oggi al Ministero dell’Interno, nella giornata del Safer Internet Day, la campagna: “Giovani Ambasciatori contro il cyberbullismo per un web sicuro..in Tour..” promossa da Moige – Movimento italiano genitori con Polizia di Stato, il sostegno di Enel Cuore Onlus e Trend Micro, ed il patrocinio del Ministero dell’Istruzione, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e di ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani.
Tra gli strumenti della campagna: il primo centro mobile contro il cyberbullismo, un numero verde e sms dedicato, una rete di giovani ambasciatori nelle scuole.
Nei prossimi giorni il centro mobile sarà attivo presso S. Maria a Vico, in provincia di Caserta, anche a seguito del gravissimo episodio di aggressione del minore alla docente.
*per “casi trattati” si intendono il numero delle denunce dove i minori sono vittime di reato.
**per “minori denunciati all’A.G.”,si fa riferimento ai minori responsabili delle fattispecie indicate nella tabella.
IL PROGETTO
“Giovani Ambasciatori contro il cyberbullismo per un Web Sicuro …in tour…” è la nuova campagna che il Moige, insieme alla Polizia di Stato, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Sociali, del Ministero dell’Istruzione, di Anci, e con il supporto di Enel Cuore onlus e Trend Micro promuove nelle scuole superiori del territorio nazionale contro i pericoli rappresentati dal cyberbullismo.
Attraverso la metodologia del peer to peer, con attività educational interattive, materiali didattici e open day sarà promossa una maggiore consapevolezza delle problematiche legate all’utilizzo improprio del web con un particolare riferimento anche al tema attualissimo delle ‘fake news’.
Il progetto, giunto alla sua seconda edizione, coinvolgerà 18 regioni, oltre 50.000 ragazzi, 100.000 tra genitori e docenti, 500 “Giovani Ambasciatori contro il cyberbullismo, in 100 scuole superiori.
I punti qualificanti dell’azione progettuale riguardano:
- la formazione ed attivazione di 500 “Giovani ambasciatori contro il bullismo”, che diventeranno Ambasciatori nella lotta al cyberbullismo rappresentando un punto di riferimento di formazione e segnalazione per i loro ‘pari’ all’interno dell’istituto di appartenenza.
- Il “Centro mobile di prevenzione, sostegno e supporto”, un motorhome che raggiungerà direttamente i comuni che lo richiederanno con gli esperti psicologi e psicoterapeuti della task force antibullismo del Moige.
- Il numero verde 800 937070e il numero di messaggistica 393.300.90.90 per facilitare il contatto con i minori per le richieste di informazioni, aiuto, sostegno contro il cyberbullismo.
INDAGINE E FOCUS GROUP a cura dell’UNIVERSITÀ’ LA SAPIENZA DI ROMA
L’indagine sul cyberbullismo (scaricabile al link: www.moige.it/indaginecyberbullismo) coordinata dalla prof.ssa Anna Maria Giannini dell’Università La Sapienza di Roma, presentata nel corso della conferenza stampa, ha il campione della ricerca costituito da 1.342 ragazzi della Scuola Secondaria di secondo grado con un’età compresa fra gli 14 e i 19 anni).
Lo studio ha evidenziato quanto sia difficile concettualizzare il cyberbullismo semplicemente come una particolare tipologia del più tradizionale e conosciuto bullismo. Sono troppe le differenze per non considerare questa particolare azione violenta, come fondata su aspetti specifici. Nella rete i contorni dell’azione violenta assumono connotazioni più sfumate; vi è una totale assenza di limiti spazio-temporali, questo rende per la vittima più complicato attuare processi di evitamento. Il cyberbullismo costituisce un ambito vasto, ancora poco conosciuto, che pone evidenti difficoltà in coloro che hanno funzioni educative e formative: famiglia, scuola, ecc…
Ecco alcuni dati della ricerca: sempre piu ragazzi rendono accessibile a tutti il materiale, inconsapevoli dei rischi e dei problemi di privacy che genera questo atto. Infatti, ben 1 ragazzo su 3 rende sempre accessibile “a tutti” il materiale condiviso tramite social e più della metà è consapevole che il materiale condiviso può essere viralizzato da altri; Ben 9 ragazzi su 10 usano il “telefonino” sia per i social, sia per l’accesso al web, e per un uso essenzialmente ricreativo; solo 2 ragazzi su 10 invece usano “tablet o pc ”specie per un uso di studio e/o lavoro. Il 20% dei ragazzi non riconoscono la gravità delle trasgressioni sul web.
Interessante il dato che 7 ragazzi su 10 ritengono che le vittime di cyberbullismo debbano parlare solo con gli amici. In particolare, dal focus è emerso un altro dato preoccupante: diminuiscono enormemente i riferimenti alle relazioni verticali (genitori, insegnanti, Forze di Polizia, ecc.), anche nei casi in cui un ragazzo venga coinvolto in episodi di cyber-bullismo. Il minore per i riferimenti si orienta quasi esclusivamente, al gruppo dei pari, escludendo le relazioni con il mondo adulto. Questo rende la vittima maggiormente indifesa rispetto a reiterati attacchi di molestatori online.
Ancora: ciò che viene percepito come “provocazione” può giustificare condotte persecutorie o di vendetta articolate a vari livelli e senza attenzione per i sentimenti della vittima. Un ulteriore elemento emerso, riguarda che il giudizio dei ragazzi in termini di legalità di un comportamento è sorretto non da una conoscenza precisa delle norme, ma dal proprio vissuto di gravità dell’evento. Sono le emozioni evocate dalle storie, in particolare i processi di empatia con la vittima, a sorreggere nel minore, le proprie convinzioni normative: è illegale ciò che appare in riferimento alla propria emotività, ed al proprio mondo valoriale. Gli aspetti normativi non sono percepiti pertanto come prescrizioni comportamentali “oggettive” ma come ambiti di giudizio, orientati dalla propria soggettività.
LE DICHIARAZIONI DEI PARTECIPANTI
“Internet e la “rete” offrono indubbie opportunità di crescita, ma pongono gli adolescenti di fronte a rischi spesso sottovalutati. Compito degli adulti, e in particolare di Istituzioni, Associazioni e Aziende è quello di non lasciare soli i ragazzi, ma aiutarli a muoversi nel mondo virtuale” – afferma Roberto Sgalla, Direttore Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia di Stato – “In questo ambito, la Polizia Postale e delle Comunicazioni si occupa, tra l’altro, di diffondere una cultura della sicurezza in Rete e di fare in modo che Internet possa essere vissuto da tutti, a partire dai banchi di scuola, come un’opportunità e non come un pericolo. Prevenzione e formazione sono gli strumenti più efficaci per consentire ai giovani di navigare con prudenza nella rete, aiutando, allo stesso tempo, i genitori a conoscere i mezzi a loro disposizione per proteggere i figli dai pericoli del web”.
“La tutela dei minori on line e off line è un atto di responsabilità collettiva che auspichiamo condivisa e supportata non solo dai genitori, ma anche dagli operatori economici e dalle Istituzioni centrali e territoriali” – dichiara Maria Rita Munizzi, presidente nazionale Moige, Movimento Italiano Genitori – “La campagna che presentiamo va in questa direzione, includendo tutti gli attori che desiderano essere in prima fila nella tutela dei nostri figli. In questo progetto, centro mobile, numero verde ed sms, unitamente al protagonismo dei 500 giovani ambasciatori, sono i punti centrali su cui puntiamo per combattere il cyberbullismo” conclude Munizzi.
“Enel Cuore sostiene la campagna contro il cyberbullismo mettendo a disposizione un van che possa arrivare direttamente nelle scuole facilitando l’incontro tra la task force del Moige con insegnanti, studenti e genitori. Il nostro ruolo di braccio filantropico dell’azienda Enel è quello di valorizzare le esperienze che nascono dal dialogo tra associazioni, istituzioni e il mondo della scuola. La scuola nella nostra esperienza non è solo il luogo dove intercettare le emergenze ma lo spazio di relazione dove fare, agire insieme per prevenire e guidare nel percorso giusto chi vive un momento di solitudine e di difficoltà”, commenta Novella Pellegrini, Segretario generale Enel Cuore Onlus.
“Negli ultimi anni si stanno moltiplicando i fenomeni di cyber bullismo che spesso portano i minori a compiere atti disperati. È compito di noi adulti fornire gli strumenti adatti per poter capire come evitare i pericoli. Per Trend Micro essere una multinazionale di sicurezza informatica non significa solamente vendere software, ma fornire gli strumenti tecnologici adatti per rendere il web un luogo sicuro e formare i cittadini digitali del futuro . Per questo confermiamo il nostro sostegno al MOIGE e continueremo ad andare nelle scuole”, dichiara Gastone Nencini, Country Manager Trend Micro Italia.
“Sarà un “Safer Internet Day” davvero significativo quello di quest’anno, l’occasione per presentare i risultati dell’indagine condotta sul cyberbullismo e, al contempo, per lanciare la campagna di prevenzione al fenomeno in 100 plessi scolastici d’Italia” – ha affermato Roberto Pella, vice presidente vicario ANCI – “Tutti i soggetti che hanno contribuito alla finalizzazione del protocollo ANCI-MOIGE lo scorso dicembre s’impegneranno a sostenere concretamente e immediatamente su tutto il territorio nazionale, a partire da martedì, un’azione progettuale in grado di prevenire e contrastare il fenomeno che sfocia purtroppo, come abbiamo potuto tristemente constatare anche in questi giorni, in episodi di emarginazione e violenza inaccettabili”.
Il Sottosegretario di Stato del Ministero delle politiche sociali, on. Luigi Bobba, dichiara: “Il dilagare del fenomeno del cyberbullismo denota, purtroppo, una certa aggressività da parte dei minori che lo praticano e, quindi, richiede interventi mirati e una strategia di azioni compiute in sinergia fra i diversi soggetti istituzionali e non che sono coinvolti e la legge dello scorso giugno costituisce un valido strumento che contribuisce a raggiungere tale obiettivo. Un plauso, quindi, è doveroso alla polizia postale, alle Università, a tutte le associazioni di familiari, che quotidianamente si impegnano per il contrasto a questo fenomeno”.
Alla conferenza hanno partecipato anche la Dirigente scolastica Eugenia Carfora della scuola di ‘frontiera’ di Caivano, Istituto comprensivo Francesco Morano, con alcuni “Giovani ambasciatori”.