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Cyber nella PA, 347 milioni di euro per il triennio 2023-2026

Oltre 347 milioni di euro alle pubbliche amministrazioni individuate come attori responsabili nell’ambito del piano di implementazione della Strategia nazionale di cybersicurezza.

Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri dell’8 luglio 2024 di ripartizione del Fondo per l’attuazione della Strategia nazionale di cybersicurezza e del Fondo per la gestione della cybersicurezza, entrambi previsti dalla legge di bilancio per il 2023 (n. 197/2022) e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 4 settembre, ha approvato la ripartizione tra le varie pubbliche amministrazioni italiane per la spesa riguardante la sicurezza informatica.

Il primo filone delle risorse (Allegato A), del comma 899 citato) è destinato a finanziare gli investimenti volti al conseguimento dell’autonomia tecnologica in ambito digitale e l’innalzamento dei livelli di cybersicurezza dei sistemi informativi nazionali

A questa prima tranche di interventi, il dpcm assegna euro 44,5 milioni, quali residui di provenienza dell’esercizio finanziario 2023 ed euro 168,4 milioni per gli anni 2024, 2025 e 2026. Del totale assegnato 97 milioni di euro vanno all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, quasi 23 milioni al ministero della difesa, oltre 17 milioni al MEF, oltre 16 milioni al ministero dell’università, 7,7 milioni al ministero della giustizia e, infine, sono finanziati i progetti di molte regioni.

All’ACN il compito di monitorare gli interventi finanziari

Il secondo filone di finanziamenti (Allegato B) è destinato alla copertura delle spese di attività di gestione operativa dei progetti finanziati con le risorse sopra indicate con una dote complessiva di 134.701.300 milioni di euro per gli anni 2024, 2025 e 2026. All’Agenzia per la cybersicurezza nazionale vanno quasi 33 milioni di euro. Inoltre l’Agenzia ha il compito di monitorare gli interventi finanziati e valutare le eventuali criticità che emergeranno nell’attuazione degli stessi interventi.

“Le amministrazioni individuate ai sensi dell’art. 1, comunicano all’Agenzia per la cybersicurezza  nazionale, con le modalità indicate nelle Linee guida di cui al comma 3, l’esito delle azioni condotte nell’ambito delle  misure di cui sono responsabili per consentire il monitoraggio degli interventi finanziati e della spesa, nonché la valutazione  delle eventuali criticità riscontrate nell’attuazione degli stessi interventi“, si legge. “Le modalità di monitoraggio  periodico  e  rendicontazione  dei risultati, nonché i casi di revoca delle risorse assegnate ai  sensi dell’art. 1, comma 901, della legge n. 197 del  2022,  sono  definite dalla «Linee guida di monitoraggio»  elaborate  dall’Agenzia  per  la cybersicurezza nazionale.

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