Internet delle cose, intelligenza artificiale, industria 4.0, smart home, città intelligenti, auto connesse in rete e a guida automatica, questo è lo scenario che ci attende entro pochissimi anni e se per molti di noi sarà un panorama stimolante e ricco di opportunità, anche per i cyber criminali sarà lo stesso e a far gola saranno sempre i nostri dati.
Nel 2021, a livello mondiale, il 25% dei dati personali sarà stato violato, compromesso e soprattutto raccolto in “data lakes”, organizzati e sfruttati dai cyber criminali per fare profitti alle nostre spalle.
Un “data lake” è letteralmente un lago di dati e allo stesso tempo un metodo di lavoro per semplificare l’archiviazione, la gestione e l’analitica dei dati stessi.
Secondo l’anteprima del nuovo studio IDC “Cyber-attacchi nel mondo, cosa ci aspetta nel 2021?”, ulteriori scenari da prendere in considerazione per elevare i livelli di cybersecurity sono quelli dello spionaggio informatico: entro quattro anni si registrerà un incremento del 30’% dei casi di cyber spionaggio “attribuibili a nazioni”.
Per quanto riguarda, invece, il panorama del mondo dell’“as a Service”, sempre per il 2021 è attesa una maggiore vulnerabilità delle piattaforme open source, con il 10% dei processi cloud PaaS (Platform as a service) e IaaS (Infrastructure as a Service) delle aziende in tutto il mondo a rischio data breach.
Per quanto riguarda l’Europa, IDC valuta infine che la spesa in sicurezza IT è sempre più legata al tema del nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati o GDPR (General data protection regulation), atteso crescere con un tasso annuo (CAGR 2017-2021) stimato attorno al 19,5%.
Il picco della spesa in sicurezza, stimolata dal nuovo regolamento, si avrà comunque l’anno prossimo, nel 2019, con investimenti aziendali che supereranno i 3,7 miliardi di dollari.
In Italia, la spesa in sicurezza IT trainata dal GDPR crescerà nel medesimo arco di tempo con un CAGR del 15,3% e culminerà anch’essa nel 2019, sfiorando i 230 milioni di dollari. Quest’anno, si stima per le imprese italiane un valore di spesa di quasi 200 milioni di dollari.