Crowdfunding, sharing economy e crowdsourcing, anche se spesso poco conosciuti e male utilizzati, sono alcuni esempi di nuovi strumenti finanziari a disposizione dei Comuni italiani, per lanciare e sostenere progetti di natura smart city.
L’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) ha sostenuto la ricerca del Crowdforum dedicata proprio allo sviluppo della finanza innovativa a livello di enti locali, con l’intento di promuovere la cultura della collaborazione e la condivisione di risorse e strumenti e di far emergere i fabbisogni insoddisfatti dei Comuni, riclassificandoli in base alla loro compatibilità con gli strumenti della crowd economy.
La crescita di questo modello alternativo di economia collaborativa, sta generando nuovi modelli di interazione tra domanda e offerta che possono essere adottati anche nei rapporti tra Pubblica Amministrazione, cittadini e imprese, modificando così la tradizionale filiera verticale degli investimenti pubblici a beneficio di tutti gli stakeholder.
Alla ricerca, si legge in un comunicato stampa Anci, possono contribuire tutti gli enti locali: ogni Comune è invitato a compilare il questionario raggiungibile al link https://it.surveymonkey.com/r/36DD95D.
Secondo una definizione standard, la crowd economy va intesa come un ecosistema dinamico di persone produttive che partecipano, attraverso una piattaforma comunitaria, al raggiungimento di obiettivi reciprocamente vantaggiosi.
Ad esempio, le amministrazioni pubbliche, attraverso tale modello economico, potrebbero migliorare l’accesso ai servizi, garantire più efficienza nel reperire risorse e trasparenza negli appalti, nonché trovare più facilmente fondi per progetti smart city coinvolgendo direttamente la cittadinanza.
CrowdForum è un’iniziativa della società Easygov e del network di professionisti Crowd Advisors, finalizzata a costituire un punto di riferimento per le PA italiane, relativamente al sistema di modelli e strumenti di finanziamento alternativo degli investimenti pubblici che si ispirano alla crowd economy.