“The Game” è un reportage che si pone l’obiettivo di accendere i riflettori sulla frontiera bosniaco-croata, lembo di terra nascosto. Ideato dal Collettivo Checkmate, “The Game” è il nome che viene dato dai migranti stessi al tentativo di attraversamento di una frontiera.
Il nome dal quale nasce questo progetto, consiste nel non essere visti/catturati dalla polizia di frontiera, ma come succede nella maggior parte dei casi, i “giocatori in fuga” vengono individuati e spogliati dei propri diritti di esseri umani e rimandati indietro al punto di partenza.
Le sanzioni inferte sono economiche, la polizia trattiene il denaro ed i beni che le persone portano con sè, psicologiche, tradotte in umiliazioni ed insulti e fisiche, come esortazione a non ripetere il gioco.
Quest’autunno il collettivo cercherà di raccontare ogni settimana, inviando notizie all’Europa, quello che succede nella zona di frontiera tra Bosnia e Croazia. Notizie dal campo ufficiale di Bihac, gestito dalla Croce Rossa locale, che ospita più di 800 persone e notizie dal “campo informale” di Velika Kladuša che ospita più di 400 persone accampate alle porte della città. “I campi informali”, sono quelli non statali e quindi molto spesso autogestiti e supportati da Organizzazioni Non Governative.
Il nome del collettivo, “Checkmate“, riflette una condizione di vita per la quale se fai la mossa sbagliata o ti muovi azzardatamente vieni fermato, il tuo viaggio si conclude ed i tuoi passi sono obbligati a muoversi nella direzione del punto di partenza, fuori dai confini dell’Unione Europea. Si ricomincia quindi tutto da capo sperando, un giorno, di riuscire a fare “scaccomatto”, raggiungendo la destinazione desiderata.
Il 1° Capitolo di The Game:
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