Crowdfunding

Crowd4Fund. ‘Il web da solo porta contatti, non donazioni’. Intervista a Elisabetta Casarin (Radio Stonata)

di Fabio Allegreni |

Il Crowdfunding e i Media in Italia: Intervista a Elisabetta Casarin, conduttrice di una trasmissione dedicata sulla web radio Radio Stonata.

Sebbene il crowdfunding in Italia sia in grande crescita, soprattutto il reward crowdfunding, in termini di popolarità e di conoscenza c’è ancora molta strada da fare per farlo diventare un fenomeno veramente di massa, come accade in altri paesi come USA, UK, Francia e Germania. I Media giocano un ruolo fondamentale come veicolo di diffusione, ma, oltre a questa rubrica, Crowd4Fund, e al nostro magazine online Crowdfunding Buzz, non sono molte in Italia le iniziative mediatiche dedicate.

Crowd4Fund è una rubrica in collaborazione con Crowdfunding Buzz e a cura di Fabio Allegreni. Novità e approfondimenti sul Crowdfunding nelle sue diverse forme. Il focus principale è sull’Italia, senza dimenticare i trend internazionali più significativi. Clicca qui per leggere tutti i contributi.

Un’eccezione di spicco è la rubrica “Crowdfunding” che Elisabetta Casarin conduce da settembre 2013 sulla Web Radio Radio Stonata, due volte alla settimana.

Ne parliamo proprio con Elisabetta Casarin, padovana, una laurea in Psicologia Clinica, oltre che conduttrice radiofonica, da anni impegnata in varie associazioni di volontariato con ruolo di coordinamento.

Fabio Allegreni. Ci parli anzitutto di Radio Stonata.

Elisabetta Casarin. Radio Stonata, società con sede legale a Dartford, UK, è una web radio di musica, sport ed intrattenimento appartenente al circuito Radionomy, che si occupa, tra le altre cose, dell’assolvimento degli obblighi con gli Enti che tutelano il Diritto d’Autore. È una delle più ascoltate realtà web d’Italia, con un sito visitato più di 40.000 volte al giorno, ed una pagina Facebook con quasi 15.000 fan. Il palinsesto dell’emittente è fatto da programmi in diretta dalle 9 del mattino alle 23 e musica h24. Produce autonomamente tutte le trasmissioni, senza trasmettere nessun programma registrato in syndication. Gli speaker (oltre 40) trasmettono da varie parti d’Italia e d’Europa, e le Redazioni realizzano programmi di intrattenimento, con interviste a personaggi famosi, rubriche, e musica.

Fabio Allegreni. Come è nata l’idea di una trasmissione radiofonica sul Crowdfunding?

Elisabetta Casarin. Un po’ per caso e per scelta, come spesso succede. Avevo “incontrato” Radio Stonata seguendo un gioco su Facebook, ed avevo fatto da inviata settimanale. Al termine del programma la direzione mi chiese se ero interessata ad avere uno spazio mio, e di cosa mi sarebbe piaciuto occuparmi, e allora ho proposto il Crowdfunding. Devo dire che il fatto che il nostro Direttore Eugenio Ceriello viva a Londra mi ha facilitato, perché, a differenza di molti qui in Italia, lui sapeva benissimo di cosa si trattasse, ed ha appoggiato l’idea. Da lì, era settembre 2013, siamo partiti con un appuntamento settimanale, il mercoledì sera. Nella stagione radiofonica successiva, da ottobre 2014, gli appuntamenti sono raddoppiati: il mercoledì è dedicato ai “protagonisti”: nuovi portali, corrispondenti, consulenze in diretta su idee specifiche; il giovedì invece alla presentazione di progetti attualmente postati sui portali.

Fabio Allegreni. Come rientra una trasmissione dedicata al Crowdfunding nel palinsesto generalista di una radio?

Elisabetta Casarin. Radio Stonata, pur essendo una radio generalista, ospita al suo interno programmi di approfondimento su temi specifici di interesse per il suo pubblico. In quest’ottica, dato il crescente affermarsi del fenomeno anche nel nostro paese, il palinsesto della nostra radio ha ospitato a partire dal 4 settembre 2013 una trasmissione di approfondimento sul Crowdfunding. La collocazione in fascia serale, unitamente all’interesse per l’argomento, al prestigio degli ospiti e alla promozione della stessa nel corso dell’intera programmazione mediante spot dedicati, ha permesso di raggiungere una fascia di pubblico via via sempre più alfabetizzata sull’argomento e fidelizzata, come dimostrato dai dati sull’audience (contatti reali) registrati in tempo reale dal server nel corso della trasmissione e analizzati. La presenza della trasmissione nel palinsesto, poi, ha permesso a Radio Stonata di essere presente come Media Partner ad importanti manifestazioni (Crowdfuture 2013) e occasioni formative sul Crowdfunding.

Fabio Allegreni. Come sta andando la trasmissione?

Elisabetta Casarin. Bisogna dire che quando siamo partiti non avevamo grandi aspettative sull’audience: un po’ per la nuova conduttrice, un po’ per l’argomento, e un po’ perché il rischio era che alla fine sembrasse solo uno spazio “pubblicitario”, in cui sconosciuti chiedevano soldi ad altrettanti sconosciuti: non è così, non è questo il Crowdfunding, e non è questa la trasmissione sul Crowdfunding: l’intento sottostante è conoscitivo e divulgativo del Crowdfunding come sistema, il singolo progetto o professionista sono una occasione per capire meglio come funzioni il tutto. Far capire il taglio della trasmissione e le sue potenzialità (e limiti) è un compito quotidiano della Redazione, sia verso il pubblico, che si sta fidelizzando sempre più, sia degli ospiti, che a volte arrivano con aspettative poco realistiche sulla “resa” potenziale della loro partecipazione: far passare il messaggio che, come ha argutamente detto qualcuno, il web da solo porta contatti, non donazioni, e che quindi devono avere un ruolo attivo anche loro nella promozione e divulgazione della loro partecipazione presso gli stakeholder potenziali è da parte nostra doveroso e alla fine si rivela “vincente” per tutti: l’audience di ogni puntata mostra che c’è un interesse crescente verso il fenomeno di per sé, e gli ascoltatori sono per ogni puntata migliaia, ma gli ospiti che avvisano i loro contatti riferiscono al termine di aver ricevuto messaggi e donazioni al progetto grazie alla trasmissione, quelli che si muovono “in solitaria” fanno più fatica a capitalizzare questa azione mediatica.

Fabio Allegreni. Come sta andando il Crowdfunding sui media

Elisabetta Casarin. Devo dire che una delle prime cose che mi ha detto il direttore quando stavamo ragionando sulla struttura della trasmissione è stata: “preparati perché una cosa così ce la copieranno subito!”. E devo dire che così è stato! Al di là degli scherzi, è per fortuna sotto l’occhio di tutti come le trasmissioni radiofoniche ma anche televisive che parlando di Crowdfunding, di startup che si rivolgono anche al Crowdfunding, di idee innovative si siano moltiplicate e trovino spazio anche nei palinsesti RAI, ad esempio. E allo stesso modo si sono moltiplicate le occasioni formative e divulgative sul territorio, con l’organizzazione di giornate formative, convegni tematici, sia presso sedi istituzionale (Università, Enti) che privati: a settembre 2013 riservavamo l’ultima parte della trasmissione all’Agenda, in cui davamo notizia di queste occasioni formative, adesso demandiamo alla pagina della trasmissione o alla ricerca autonoma sul web, perché altrimenti occuperebbe tutto il tempo a disposizione. Dal mio punto di osservazione, mi sento fin qui di poter dire questo: per quanto riguarda l’Equity c’è una distanza notevole dalla “folla”. A livello divulgativo: le aziende che si rivolgono a questa forma di finanziamento non appaiono molto interessate alla divulgazione “spicciola”, e questo forse è un errore, perché come già detto la divulgazione di un singolo progetto serve al creator per promuovere se stesso, ma ha anche l’effetto secondario di divulgare il Crowdfunding come sistema. Stessa cosa per il Social Lending: c’è poco interesse a parlarne,  forse perché l’investimento è parcellizzato ad opera dei portali dedicati per minimizzare i rischi. Per quanto riguarda il reward based e il donation, invece, il concetto secondo il quale i progetti (e, in generale, il sistema Crowdfunding) vada diffuso il più possibile è maggiormente intuito, anche se non è chiaro poi come realizzare la cosa… ma ci arriveremo!

Fabio Allegreni. Come vede le prospettive future?

Elisabetta Casarin. I nostri dati di audience ci mostrano un aumento nel tempo del pubblico anche ultracinquantenne, anche dal sud Italia, e questo ci fa intravedere un enorme margine per la diffusione dei nostri contenuti, trasmissione sul Crowdfunding compresa. Tutto dipenderà dalla possibilità di una fascia maggiore di popolazione di accedere alla rete, e dalla nostra capacità di intercettarla ed interessarla all’argomento: dobbiamo utilizzare le risorse della rete, ma non solo, per incrementare la nostra Community, informandola, coinvolgendola, ascoltandola per motivarla ad ascoltarci e a seguirci: un po’ come nelle campagne di Crowdfunding. Vi è poi una questione più cruciale, a mio avviso, di mentalità: bisogna capire che la rete è un mezzo per stringere relazioni, non per bypassarle, e che quindi i contatti vanno “lavorati” sia online che offline. Perché il Crowdfunding è forse più correttamente “Community sourcing”. E crediamo che anche le azioni di diffusione della cultura sul Crowdfunding, come la nostra trasmissione, vadano proprio in questa direzione.

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