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Crowd4Fund. Equity crowdfunding, intervista a un investitore seriale

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In Italia l’Equity Crowdfunding è ancora agli albori con 10 società finanziate per 3 milioni di euro dalla sua nascita, quasi due anni fa. In UK, la sola Crowdcube, dal 2011 ad oggi, ha finanziato 350 società per oltre 170 milioni di euro. Per molti investitori, l’equity crowdfunding in UK è diventato così una modalità di investimento consolidata, anche grazie all’ampiezza dell’offerta, tanto che molti di essi investono regolarmente diventando così “serial crowdfunder”.

E’ interessante allora conoscere l’attitudine e le motivazioni di questo tipo di investitore, per trarre indicazioni utili agli investitori italiani, alle startup e anche alle stesse piattaforme. Ci aiuta in questo la stessa Crowdcube, che ha recentemente intervistato uno dei suoi “crowdfunder seriali”, Will Perrin.

Perrin lavora per la multinazionale dell’energia BP, e, come investitore individuale, ha contribuito a finanziare diverse imprese presentate su Crowdcube tra cui Zero Carbon Food, Adzuna, Chirp, Good Egg, JustPark e Powered Now. In precedenza aveva già investito in equity di imprese ma solo attraverso la borsa.

Crowdcube. Come hai conosciuto Crowdcube?

Will Perrin. Seduto in aeroporto prima di partire in vacanza, stavo dando un’occhiata ai siti crowdfunding come Indiegogo e Kickstarter sul mio tablet e ho pensato ‘non sarebbe bello se ci fosse invece una piattaforma che offrisse agli investitori la possibilità di investire nell’equity delle imprese?’. Ho fatto una ricerca su Google, e ho trovato Crowdcube. Questo fu nel mese di aprile 2013, quando Crowdcube stava facendo un round di finanziamento per se stessa e ho subito investito.

Crowdcube. Cosa ti spinge ad investire attraverso l‘equity crowdfunding?

Will Perrin. Mi piace essere in grado di incontrare le persone che stanno dietro le società, per avere una conversazione e capire come determinano la loro strategia di business e i progetti per il futuro. Ho fatto un MBA otto anni fa, e mi piace testare quello che ho imparato; per vedere se riesco a fare un buon investimento in base alla mia conoscenza.

Crowdcube. Come funziona?

Will Perrin. Trovo il processo di investimento molto pulito ed intuitivo. I video danno un senso immediato di quanto il business sia professionale, e, se si vuole approfondire, tutti i numeri sono a disposizione. Inoltre, le agevolazioni fiscali riconosciute quando una società è iscritta allo Scheme Enterprise Investment (EIS) o semi Enterprise Investment Scheme (SEIS) – 30% sgravi fiscali sul reddito con EIS e il 50% con SEIS – sono un grande stimolo ad investire in quanto riducono di molto i rischi.

Parlo sempre di crowdfunding. Ogni volta che incontro qualcuno racconto delle aziende in cui ho investito, e molto spesso, subito dopo, scopro che si è registrato anche lui per investire.

Crowdcube. Che cosa guardi nei pitch per decidere di investire?

 

Will Perrin. Ciò che mi attrae in primo luogo è un’idea intelligente. Voglio un business che abbia il vantaggio di essere un “first mover” e che sia tutelabile, idealmente con un’idea brevettata, in modo che possa difendere la sua posizione. Anche la scalabilità è importante: un bar è scalabile in maniera limitata, mentre un’app mobile ha possibilità illimitate.

Leggo con attenzione il pitch. Non entro molto nel dettaglio dei fogli di calcolo, perché credo ci sia abbastanza gente brava in Crowdcube a verificarli e so che ci sono anche altri investitori che vanno a fondo nei numeri e che investono in base a ciò che vi hanno trovato. Questo è il bello della “saggezza del crowd”: se un’iniziativa non sta raccogliendo, in genere non vale la pena investire.

Inoltre il prodotto deve essere davvero buono. Cerco sempre di ottenere campioni da inviare ai membri della mia famiglia e agli amici per vedere come suona la proposizione – se alla gente non piace, il prodotto non decollerà.

Crowdcube. Cosa raccomanderesti a chi decide di investire per la prima volta con l’equity crowdfunding?

 

Will Perrin. Non investite denaro che non potete permettervi di perdere. Leggete il pitch con attenzione e chiedete sempre qual è la strategia di uscita, molte aziende non ne hanno. E se questo è il caso, è inutile procedere. E andate alle feste! Gli eventi per gli investitori organizzati dalle piattaforme e anche dalle imprese stesse vi danno la possibilità di valutare meglio il business e di fare domande dirette al management.

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