Il presidente del Consiglio Mario Draghi vuole continuare a guidare il paese. Non era scontato. Dopo il discorso di Draghi al Senato, si allontana l’ipotesi di nuove elezioni e il titolo Tim riprende fiato con un balzo del +3,2% dopo giorni di sofferenza, per poi riassestarsi a +1,75% alle 13.30 e scendere ancora a +0,39% a 0,23 euro alle 15.45 dopo lo strappo della Lega e di Forza Italia. C’è da dire che Tim il 14 luglio – giorno in cui era emersa la crisi di governo – aveva lasciato sul terreno il 6,4%. E che l’ipotesi di una crisi di governo aveva pesato soprattutto sulla fattibilità del dossier rete unica. La stabilità del Governo sembra, quindi, una precondizione per la fiducia del mercato nel piano.
Draghi, ‘Completare Pnrr questione di serietà verso cittadini e Ue’
Il riferimento di Draghi alle infrastrutture digitali e alla banda larga è arrivato in concomitanza con il passaggio dedicato al Pnrr. “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un’occasione unica per migliorare la nostra crescita di lungo periodo, creare opportunità per i giovani e le donne, sanare le diseguaglianze a partire da quelle tra Nord e Sud. Entro la fine di quest’anno, dobbiamo raggiungere 55 obiettivi, che ci permetteranno di ricevere una nuova rata da 19 miliardi di euro”. Così il premier Mario Draghi in Senato.
“Gli obiettivi riguardano temi fondamentali come le infrastrutture digitali, il sostegno al turismo, la creazione di alloggi universitari e borse di ricerca, la lotta al lavoro sommerso. Completare il Pnrr è una questione di serietà verso i nostri cittadini e verso i partner europei. Se non mostriamo di saper spendere questi soldi con efficienza e onestà, sarà impossibile chiedere nuovi strumenti comuni di gestione delle crisi”.
“L’avanzamento del Pnrr richiede la realizzazione dei tanti investimenti che lo compongono. Dalle ferrovie alla banda larga, dagli asili nido alle case di comunità, dobbiamo impegnarci per realizzare tutti i progetti che abbiamo disegnato con il contributo decisivo delle comunità locali. Dobbiamo essere uniti contro la burocrazia inutile, quella che troppo spesso ritarda lo sviluppo del Paese. E dobbiamo assicurarci che gli enti territoriali ‘ a partire dai Comuni – abbiano tutti gli strumenti necessari per superare eventuali problemi di attuazione. Allo stesso tempo, dobbiamo procedere spediti con le riforme che, insieme agli investimenti, sono il cuore del Pnrr. La riforma del codice degli appalti pubblici intende assicurare la realizzazione in tempi rapidi delle opere pubbliche e il rafforzamento degli strumenti di lotta alla corruzione”.