Dopo l’uscita di Elon Musk sui bitcoin che inquinano troppo, si è riaperta una vecchia questione legata alle criptovalute: sono davvero sostenibili a livello ambientale? Se si, quali di loro sono più green?
Per raggiungere gli obiettivi strategici legati alla transizione ecologica che molti Stati al mondo hanno annunciato entro la metà del secolo, se non prima, serve davvero risparmiare ogni grammo di energia, di ridurre anche la minima quantità di emissione di CO2.
Il fenomeno bitcoin e più in generale delle criptovalute non è una moda passeggera, è qui per restare e per questo è fondamentale una sua revisione green, una sua transizione ecologica dedicata potremmo dire.
Non solo bitcoin, molte altre criptovalute inquinano
Oltre ai bitcoin, secondo un articolo di Ben Piven su aljazeera.com, ci sono molte altre criptovalute che hanno un impatto tutt’altro che trascurabile sull’ambiente.
“Esistono molti altri token, che si basano su meccanismi di consenso di tipo “proof of work” o PoW, che consumano molta energia per convalidare ogni transazione o minare nuove valute digitali”, si legge nell’articolo.
Ogni criptocurrency ha un proprio registro delle transazioni, sul quale vengono memorizzati tutti gli scambi. I token rappresentano frazioni di criptovaluta che passano da un utente ad un altro mediante scambi che vengono memorizzati sul tale registro.
I PoW richiedono a loro volta una rete decentrata di piattaforme di mining, costituite da migliaia di computer che lavorano tutti assieme per un unico scopo: minare criptovalute.
Non tutte le valute digitali usano i PoW, ma tutte quelle che lo fanno consumano molta energia e quindi inquinano. Tra queste sono elencate Binance Coin, Cardano, Polkadot, Stellar e Solana.
La classifica delle più green
Al Jazeera ha chiesto ad Alex de Vries, esperto olandese di criptovalute, a capo del sito Digiconomist, quali sono quelle più green attualmente in circolazione in termini di consumi di elettricità in TWh.
Stando alle sue considerazioni, ai primi posti ci sono le criptovalute Bitcoin SV, Dash e Zcash a meno di 1 TWh. Attorno a 1 TWh si piazza Monero, seguita da Ethereum Classic a 1,7 TWh.
Superiori a 3 TWh di consumi troviamo Litecoin, con 3,2 TWh, Bitcoin Cash a 3,4 TWh.
Rimanendo sempre sotto i 10 TWh c’è il popolare Dogecoin tanto sponsorizzato da Musk, che si ferma a 7,8 TWh.
Con Ethereum si compie un vero e proprio salto in avanti in termini di consumi, direttamente alle 44 TWh, mentre il principe delle criptovalute, il Bitcoin, si posiziona a 114 TWh.