Il blocco imposto dalla SEC Usa a GRAM, la criptovaluta di Telegram, potrebbe far slittarne il debutto dai 6 ai 12 mesi.
Un ritardo che potrebbe far scattare delle penali – dato che il lancio era inizialmente previsto per il 24 ottobre – che imporrebbero il rimborso ai finanziatori.
A bloccarla sul nascere è stata la Sec americana (Securities and exchange commission). Il motivo? Avrebbe cercato di violare alcune leggi federali.
La Sec ha ottenuto un ordine restrittivo temporaneo venerdì contro Telegram Group e la sua controllata al Ton Issuer, colpevoli di aver condotto una presunta offerta di token digitali non registrata negli Stati Uniti che finora ha raccolto oltre 1,7 miliardi di dollari.
Penali in arrivo per Telegram?
In un comunicato stampa, la SEC ha affermato di aver preso questa posizione per “impedire a Telegram di inondare il mercato degli Stati Uniti con token digitali” che ritiene siano “venduti illegalmente“.
In base ai termini dell’investimento, Telegram è contrattualmente obbligato a fornire i token ai suoi investitori prima della fine di questo mese, o potrebbe affrontare la possibilità di restituire l’intero importo di 1,7 miliardi di dollari ai suoi oltre 100 investitori.
Come funzionerà Gram, la cripotvaluta di Telegram
Gram è la nuova criptovaluta di Telegram dell’ecosistema TON, Telegram Open Network. Il Telegram Open Network è la blockchain che regolerà la diffusione della criptovaluta di Telegram, i cosiddetti «Gram», e le transazioni nella piattaforma tra vari attori.
Si tratta, però, di molto più che una blockchain, o «struttura a blocchi»: come il documento redatto da Nikolai Durov specifica già nelle prime pagine, il TON è una «blockchain di blockchain», l’unica struttura che, grazie alle sue mastodontiche dimensioni, alla sua articolazione orizzontale e verticale assieme e all’implementazione di molte altre tecnologie proprietarie, può permettersi di mantenere la frequenza delle transazioni alla folle cifra di milioni di unità al secondo.
Una volta rilasciati i Gram, Telegram ha affermato che la criptovaluta sarà governata, appunto, da una rete decentralizzata di computer che non darà alla compagnia il controllo, che ricordiamo è una società senza scopo di lucro.