Recentemente ho parlato del Rifugio degli Dei, ora siamo sul versante opposto, col Covo dei Briganti a Latera, Viterbo. In realtà Dei e Briganti si incontrano spesso negli stessi luoghi, i più ameni e riservati. Forse sono due mestieri affini, o lo stesso, anche se noi attribuiamo valori diversi agli uni e agli altri.
Fatto è che ti viene la curiosità di far parte di un simile convivio anche solo “per vedere da vicino l’effetto che fa.” Così m’impegno ad arrivare nel cuore della Tuscia, provincia di Viterbo (Urbis Vetus), praticamente lo stesso nome di Orvieto e Civitavecchia! Tuscia fa pensare alla Toscana e questa terra un tempo apparteneva di fatto all’Etruria e molti tratti del paesaggio maremmano confermano questa discendenza. In effetti il Lazio è una regione inventata. Ogni provincia, Roma a parte, appartiene storicamente e geograficamente alle regioni limitrofe. Anche la storia di Latera ha forti tratti comuni con la maremma grossetana, dalla quale la divide, o la unisce, un enorme distesa boschiva detta del Lamone, dove a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo vivevano i briganti, inseguiti dalle guardie papaline o dai carabinieri del Regno d’Italia, sui due lati del confine. Chi non moriva di malaria, moriva sotto i colpi dei fucili dei gendarmi.
Quando arrivo cerco di Riccardo Gerini, il titolare di questo agriturismo appena fuori Latera, vicino al lago di Bolsena. Un ampio giardino circonda la bassa struttura ricettiva con le sue cinque camere sobrie ma efficienti. C’è anche un ristorantino “La Cantina del Mago”, non poteva mancare il magico accanto al lestofante, dato che il mondo dei maghi, spesso di quelli televisivi, è stato accostato ai raggiri a danno dei cittadini. Non è il caso dei nostri ospiti che invece sono limpidi e cristallini come le acque del lago di Bolsena.
Questa è una terra benedetta per la bellezza della natura, la presenza di una vegetazione e di un’avifauna eccezionale, che utilizza la Tuscia per le sue migrazioni e con la presenza di rapaci ormai rari: nibbio, lanario, lodolaio. E’ terra di prodotti tipici come il marrone di Latera, ricca di castagneti. Merita una gita la visita al Museo della Terra, ospitato nella “grancia” di San Pietro, edificio monacale sul monte Amiata, con oltre 2000 oggetti testimonianze di vita e di lavoro, raccolti nelle campagne circostanti.
Bisogna pensare a itinerari diversi a seconda della stagione. D’estate da qui si raggiunge presto la costa tirrenica a Montalto di Castro e Capalbio. D’inverno si prende la direzione dell’Amiata o si sosta alle cittadine sul lago, per pranzare con anguilla e trota, prodotti che in città non sono facili da trovare. Chi ci capitasse di questi tempi farebbe bene a fare un salto a Canino, paese di nessuna attrattiva estetica ma con dei frantoi in grado di offrirvi oli extravergine di oliva a prezzi adeguati e con profumi e sapori di alto livello qualitativo. Una lattina di 5kg vi permetterà di non acquistare più olio per cucinare fino alla primavera, evitando quelli fatti con “olive dei paesi del Mediterraneo”, definizione ambigua che nasconde cose da briganti.
Il Covo dei Briganti
Loc. Pian dell’Aia – Latera (VT)
Cell. 333 321 0910
E-mail info@covodeibriganti.it www.covodeibriganti.it