Il passaggio del covid-19 da epidemia a pandemia ha smosso un po’ tutto lo scenario internazionale, almeno nei Paesi più ricchi. La Gran Bretagna, che fino ad oggi sembrava piuttosto “distratta” sulla faccenda, ha lanciato ieri un piano da 30 miliardi di sterline per affrontare la diffusione del coronavirus, circa 34 miliardi di euro.
Il piano
Un piano corposo, quello svelato dal ministero dell’Economia e delle finanze britannico, l’HM Treasury (custodito nella tradizionale valigetta rossa, o “Red Box“), che impegna seriamente il Governo di Londra, con tagli alla fiscalità e aiuti a famiglie e imprese, senza contare una decisa iniezione di risorse nel sistema sanitario pubblico, come nelle infrastrutture e nei trasporti.
Un allentamento dei cordoni della spesa pubblica che l’Office for budget responsability ha definito “drammatico”, per un livello di budget che non si vedeva da quasi 30 anni nel Regno Unito.
Uno stanziamento ben superiore a quello annunciato ieri dal Governo italiano, di 25 miliardi di euro, e che fa impallidire l’altro proposto dalla Commissaria von der Leyen, che non va oltre anche qui i 25 miliardi di euro.
Gli interventi
Alla voce infrastrutture, si legge nel documento del Governo, saranno spese complessivamente 27 miliardi di sterline tra il 2020 ed il 2025. Nello specifico, si investiranno 5 miliardi di sterline per favorire l’accesso dei cittadini alla banda ultralarga, anche nelle aree più svantaggiate ed economicamente depresse, mentre 500 milioni di sterline saranno spese per raggiungere il 95% di copertura 4G del territorio nazionale.
Una parte molto interessante del piano è quella dedicata alle tematiche green e climate change, con diversi miliardi di sterline per il lancio di progetti di difesa del territorio da disastri naturali, per la promozione della mobilità elettrica, per la costruzione delle stazioni di ricarica di veicoli elettrici, per favorire l’acquisto di mezzi di trasporto pubblici e privati a bassissime emissioni inquinanti, per sviluppare tecnologie utili allo stoccaggio di CO2, per l’estensione delle aree verdi e boschive, per migliorare la qualità dell’aria in città.
Il Dipartimento dei trasporti britannico ha poi pubblicato proprio stamattina un piano in 18 punti per lo sviluppo rapido di una rete di smart road in tutto il Paese. Tre i pilastri dell’azione: sostenibilità ambientale, sicurezza degli automobilisti, dei motociclisti e dei pedoni, innovazione tecnologica e digitale.
Altri 22 miliardi saranno investiti in ricerca, sviluppo e innovazione tra il 2020 ed il 2025.