Il 90% dei dirigenti italiani ha messo in conto un calo del fatturato molto elevato e il 76% stima danni consistenti alle proprie aziende, un dato questo in aumento rispetto ad inizio epidemia di Coronavirus.
Misure anti-crisi delle imprese
Le misure messe in campo dalle imprese per affrontare la crisi e provare a ripartire sono principalmente orientate alla crescita e lo sviluppo del business nel 59% dei casi.
Tra quelle considerate “espansive” troviamo: sviluppare apposite campagne di marketing (40%); cambiare, anche solo momentaneamente, modello di business (30%); spingere le vendite con sconti e promozioni (26%); rivedere alcuni aspetti della catena logistica (24%); puntare su mercati e paesi meno toccati dalla crisi (16%).
Tra le misure che possiamo considerare “difensive”, orientate alla conservazione dell’organizzazione, troviamo: blocco assunzioni (33%), interruzione dei contratti a termine (24%), chiusura di punti vendita (3%) e licenziamenti (2%).
Investire in digitale e ICT
Non tutti però restano ad attendere le prossime mosse del Governo o gli stimoli provenienti da Bruxelles. Molti dei manager intervistati nell’indagine condotta da AstraRicerche per Manageritalia e Cfmt si sono detti favorevoli ad investire a fine emergenza.
L’84% degli intervistati prevede un aumento della spesain almeno una delle aree considerate, si pensa di investire di più in ICT (52%), comunicazione esterna (44%), comunicazione interna (38%), eventi (37%), formazione (32%) e consulenza (25%).
Spazio inoltre alle tecnologie digitali nella comunicazione, con il 60% dei dirigenti aziendali propensi ad investire in questo settore (un po’ per il 32,5%, molto per il 26,4%).
Un terzo dei manager, infine, ha deciso o lo farà a breve di tagliare la propria retribuzione per dare una mano all’azienda e non peggiorare così gli effetti del lockdown.