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Il conto finale è di 8,7 miliardi. Il record è di Rio 2016: spese cresciute del 352%
Per i Giochi Olimpici estivi del 2016 le città candidate erano quattro, per quelli del 2020 tre, per quelli del 2024 solamente due, Parigi e Los Angeles. Le Olimpiadi attirano sempre meno aspiranti organizzatori e sul banco degli imputati ci sono i costi da un lato e i dubbi ricavi dall’altro. È sempre più chiaro come sia difficile avere una ricaduta positiva netta per chi le ospita.
A contare molto sono gli sforamenti del budget, che sono una costante delle edizioni passate, di quella di Parigi 2024, e, a leggere le analisi degli esperti, anche delle prossime di Milano-Cortina. Il costo delle Olimpiadi parigine sarà, alla fine, di 8,7 miliardi di dollari, si tratta del 146% in più delle previsioni, in termini nominali, il 115% in più tenendo conto dell’inflazione che c’è stata tra i primi acquisti e business plan e le ultime aggiunte al bilancio dei Giochi.
Come si vede nella nostra infografica non è andata neanche malissimo, considerando che i Giochi invernali di Pechino del 2022, secondo i calcoli dell’Università di Oxford, hanno visto uno sforamento del 149%. In quelle di Tokyo del 2020 (svolte nel 2021) è stato del 128%, ma perlomeno in quest’ultimo caso una scusante c’è, il Covid che ha costretto all’ultimo momento gli organizzatori giapponesi a posporre l’evento. Non possono addurre questo alibi i russi che per Sochi 2014 hanno speso il 289% in più rispetto al budget iniziale, né i brasiliani che per le Olimpiadi di Rio 2016 hanno visto i costi lievitare di ben il 352%, ovvero hanno sborsato ben quattro volte e mezzo in più.
Costo delle Olimpiadi, solo i progetti nucleari sforano di più
Nel passato ad avere sbagliato i calcoli più dei francesi sono stati anche gli americani ad Atlanta 1996, Giochi che sono state caratterizzati da uno sforamento dei costi del 151% e, più indietro ancora, sempre i francesi ad Albertville 1992, +137%. Quello stesso anno ai Giochi estivi di Barcellona è andata ancora peggio, con una lievitazione delle spese del 266%, simile a quella di Lillehammer 1994, 2 anni dopo, che fu del 277%. Nelle altre edizioni, invece, gli sforamenti sono stati sempre sotto il 100%. Nel caso di Pechino 2008 e delle Olimpiadi invernali di Pyeongchang (Corea del Sud) del 2018 sono scesi addirittura al 2%, pochissimo per un evento così complesso.
L’Università di Oxford ha calcolato che il costo extra è stato per tutti i Giochi estivi mediamente del 195% e per quelli invernali del 132%, cifre altissime, che trovano pochi eguali in altre tipologie di progetti a livello internazionale. Solo quelli in ambito nucleare vedono solitamente qualcosa di simile. La costruzione di una centrale nucleare, prendendo come campione 196 casi, ha visto uno sforamento medio del 120%, ma si sale al 238% se parliamo di quella di un sito di stoccaggio di scorie.
Persino la costruzione di una diga vede un’adesione maggiore al budget iniziale, che viene superato “solo” del 73%, mentre nei progetti aerospaziali le spese aggiuntive ammontano al 60% di quelle di partenza. Per fare una stazione ferroviaria, invece, solitamente si spende il 43% in più del previsto, che diventa il 32% nel caso di uno stadio e il 19% in quello di una struttura sanitaria, come un ospedale. A vedere meno sforamenti sono i progetti riguardanti l’energia solare, in cui gli extra-budget non superano l’1%.
Le Olimpiadi non possono essere rimandate o ridimensionate
Tra le ragioni del costante superamento dei budget c’è la natura stessa dei Giochi Olimpici, che non sono, a differenza di molti di quelli citati precedentemente, progetti puramente economici. Hanno una valenza anche politica, di prestigio, per il Paese organizzatore e devono contenere elementi obbligatori per legge. Se, per esempio, i costi per la costruzione della piscina olimpionica lievitano questa non si può cancellare né ridimensionare, il regolamento per le gare di nuoto prevede standard precisi. Inoltre c’è un vincolo che in altri casi spesso è flessibile, ma non in questo, il tempo. L’inaugurazione di un’autostrada spesso si rimanda, ma la data di inizio delle Olimpiadi è fissa e stabilita da anni e rispettarla genera altri costi extra.
È anche per questo, oltre che per l’oggettiva complessità organizzativa, che nel tempo gli sforamenti sono rimasti alti e non sono scesi più di tanto, a differenza dei budget. Quello di Parigi, infatti, anche includendo gli extra-costi, è il più basso dal 2008, inferiore a quello di 13,7 miliardi (in dollari del 2022) di Tokyo 2020, a quello di 23,6 miliardi di Rio 2016 e del budget di 16,8 miliardi di Londra 2012. Proprio i timori per la lievitazione delle spese, viste le esperienze precedenti, hanno probabilmente inciso nella scelta di limitare le spese.
Per Milano-Cortina saranno spesi 2,6 miliardi di dollari
Gli studiosi dell’Università di Oxford hanno provato a stimare anche la situazione delle future edizioni dei Giochi olimpici, a cominciare da quelli più vicini, i Giochi di Milano-Cortina del 2026. In base agli ultimi dati disponibili questi dovrebbero costare 2,6 miliardi in dollari del 2022, ovvero meno di tutte le precedenti Olimpiadi invernali da Salt Lake City 2002 in poi, considerando l’inflazione. Per esempio la spesa sarebbe meno di un terzo di quella di Pechino 2022 e un decimo di quella di Sochi 2014. Sarebbe un ottimo risultato, ma naturalmente è ancora presto per dare per certo questo esito. Dove Milano-Cortina sarà probabilmente più simile alle edizioni che l’hanno preceduta sarà proprio nell’entità dello sforamento del budget. Per ora è del 78%, minore che a Pechino e Sochi, ma molto maggiore che a Pyeongchang 2018 (2%) e a Vancouver 2010 (13%).
Le Olimpiadi del futuro forse costeranno e sforeranno meno
Dopo verranno, ma come Olimpiadi estive, Los Angeles 2028 e Brisbane 2032. Oggi gli analisti di Oxford stimano per queste costi rispettivamente di 5,9 e 3,6 miliardi di dollari, con uno sforamento, per i Giochi australiani, solo del 2%, e per quelli californiani addirittura negativo, del 5%. Ovvero si dovrebbe spendere addirittura meno di quanto preventivato, ma sarà veramente così? Di solito i costi extra emergono all’avvicinarsi dell’evento e ci sono ancora 4 anni per smentire le previsioni più ottimistiche.
Dati del 2024
Fonte: Said Business School- Università di Oxford, Council on Foreign Relations