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Costi delle reti Tlc, sette paesi Ue contro l’idea della Vestager di far pagare le Big Tech

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Lettera congiunta di sette Stati membri, guidati dalla Germania, per frenare l'idea della Commissione Ue di varare una tassa sul traffico internet dei grandi gatekeeper a favore delle telco europee.

Cresce in Europa il fronte contrario all’imposizione da parte della Commissione Ue di misure che costringano le Big Tech americane a contribuire direttamente alla spesa sostenuta dagli operatori di telecomunicazioni per la realizzazione delle nuove reti ultraveloci (fibra e 5G).

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Tassare il traffico Internet? Sarebbe un danno per il digitale in Europa. Scarica il report

Lettera congiunta

Sette paesi della Ue hanno inviato una lettera congiunta alla vice presidente nonché responsabile della Concorrenza della Ue Margrethe Vestager, e al commissario per il Mercato Interno Thierry Breton, chiedendo cautela alla politica. L’obiettivo dei sette paesi è frenare l’imposizione di nuove tasse, sul tavolo l’idea di far pagare un pedaggio sul traffico online prodotto dai grandi gatekeepers come Amazon, Netflix, Youtube e Facebook.

Vestager e Breton da tempo stanno vagliando l’introduzione di misure per far partecipare le Big Tech Usa alle ingenti spese necessarie per le reti ultraveloci nel Vecchio Continente.

Per ora non è stata ancora presentata alcuna proposta di legge formale da parte della Ue. Ma è soltanto una questione di tempo, anche se una data certa non è mai stata fissata.

Detto questo, la semplice idea che si possa aprire un dibattito ufficiale su questa eventualità (tassare le Big Tech per contribuire agli investimenti delle telco Ue) ha sollevato l’allarme delle tech company, quello dei difensori della net neutrality, dei legislatori e adesso di alcuni stati membri.

Germania capofila, drappello del Nord

Si tratta di Germania, Irlanda, Svezia, Estonia, Danimarca, Finlandia e Olanda che in una lettera congiunta vista da Bloomberg scrivono che la Commissione dovrebbe avviare un “dibattito trasparente e aperto” sul tema prima di presentare qualunque genere di proposta formale.

Nella lettera si suggerisce inoltre alla Commissione di attendere un’analisi conclusiva da parte dell’ente di regolazione delle telco Ue, il BEREC, così come di aprire consultazioni con gli stati membri e con il pubblico.

I membri del Parlamento Europeo hanno inotre scritto una lettera alla commissione la scorsa settimana per esprimere “profonda preoccupazione” per una “proposta radicale”. Il primo a parlare della rete è stato il sito Politico.eu.

Scarica il report in PDF “An Internet Traffic Tax would harm Europe’s digital transformation’

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