“L’Unione Nazionale Consumatori può tracciare un primo bilancio della campagna per fermare il recupero crediti scorretto: grazie alle numerosissime segnalazioni raccolte sul sito www.consumatori.it possiamo stendere la classifica dei disagi più significativi che vede al primo posto l’uso intimidatorio del telefono“. È quanto dichiara Massimiliano Dona, segretario dell’associazione che aggiunge: “Sono proprio le chiamate telefoniche che arrivano anche oltre le 20,30 della sera o nei giorni festivi a innervosire maggiormente i cittadini”.
“Al secondo posto della nostra classifica – prosegue Dona – i contatti con persone diverse dal debitore: moglie, figli, ma anche il personale di servizio presso l’abitazione del debitore o i colleghi di lavoro, non dovrebbero essere informati delle eventuali sofferenze per rispetto della privacy, ma si tratta di prescrizioni spesso disattese”.
“Al terzo posto nella classifica delle pratiche scorrette troviamo le iniziative giudiziarie attivate in modo strumentale o intimidatorio (ad esempio presso un foro territoriale diverso dalla residenza del consumatore), come conferma la recente condanna inflitta dall’Autorità Antitrust a tre importanti compagnie di assicurazione UnipolSai, Hdi, Uniqa”.
“Fortunatamente notiamo un leggero calo delle segnalazioni, segno forse che gli operatori stanno cercando di attuare comportamenti più responsabili -ammette Dona- anche grazie ad un crescente impegno formativo verso gli addetti di call-center. Inoltre c’è un impegno di alcune importanti realtà rappresentative del comparto (come ad esempio il Codice di autoregolamentazione Unirec), ma si deve fare ancora meglio soprattutto nell’individuare una responsabilità anche in capo alle aziende titolari dei crediti (in particolari aziende dell’energia e gestori telefonici) che talvolta vendono crediti contestati o di incerta fondatezza”.
“In molti ci chiedono di pubblicare la classifica degli operatori più scorretti -conclude il segretario generale – ma in questa fase non ci è possibile, considerato che l’Antitrust ha attivato alcune istruttorie proprio a seguito delle nostre segnalazioni, ma possiamo indicare quale è la società più corretta: Invenium di Claudio Mombelli non ha ricevuto alcun reclamo da quando abbiamo lanciato la campagna. Sarà forse perché ha lasciato il mercato del recupero crediti ‘consumer’, ma quel che è certo è che da parte dei consumatori non sono pervenuti segnalazioni. Un bel segnale in un comparto che rimane, per il resto, ancora molto complicato”.