Un tempo era “Casa dolce Casa”. Oggi, parafrasando quella espressione, la casa diventa “intelligente” e quindi parliamo di “Home smart home”. Ma l’espressione non è meno densa di richiami alla accoglienza e alla piacevolezza degli ambienti domestici. Tutt’altro: l’essere “smart” sintetizza tutti quei concetti che facevano (e fanno) dell’abitazione domestica il nostro luogo ideale.
Con una differenza però, rispetto al passato: un tempo la casa era considerata quasi alla stregua di un rifugio, mentre oggi (e questo è il cambiamento di paradigma più appariscente della casa moderna), l’abitazione è non più quel luogo “riservato” dove trovare pace lontano dalle intromissioni provenienti dall’esterno…
La casa moderna, forse, non è più neppure un “luogo”: punto di arrivo e partenza di nuove connessioni per l’essere umano, la casa ci appare piuttosto come un “sentimento”. Grazie alle molteplici connessioni amplificate dall’epoca digitale, possiamo sentirci a casa anche quando ci troviamo altrove (al lavoro, al parco, in treno, in taxi, ecc.).
Ecco allora che Home smart home diventa simbolo delle nuove esigenze di “liquidità” dei moderni consumatori. A queste risponde l’innovazione che prende le forme dell’Internet delle cose (IOT) nuova frontiera che consente di connettere gli oggetti online e quindi elettrodomestici, illuminazione, riscaldamento che oggi possiamo comandare a distanza. Ma anche una infinita rete di sensori che danno vita ad oggetti che eravamo soliti dare per scontati in passato: dalla porta di ingresso alla cappa della nostra cucina.
Non è quindi un caso l’aver voluto eleggere a simbolo del nostro appuntamento uno smartphone (sopra) con il pannello di controllo che consente di verificare la temperatura degli ambienti casalinghi o di programmare il sistema di irrigazione in funzione del tempo che farà domani. E quindi non più solo di accendere o spegnere le luci, ma di “dialogare” con gli oggetti.
Il tema è centrale per i consumatori perché da un lato coinvolge l’efficientamento del nostro vivere domestico: dal contenimento degli sprechi alimentari (che, come è noto, trovano proprio nella casa un ambiente privilegiato), all’efficienza energetica, ambito nel quale la possibilità di controllare i consumi per capire quanto questi siano incisi dai nostri comportamenti avrà alla lunga anche una ricaduta educativa per far capire a tutti noi come si può gestire al meglio il nostro contratto con il fornitore di energia.
D’altro canto, questo crescendo di servizi per la persona deve essere accompagnato da una crescita di consapevolezza sulla “cybersecurity domestica”, a protezione non solo della nostra sicurezza, ma anche dei molti dati registrati da tutte queste apparecchiature.
Home smart home è già il presente: avrete notato che anche compagnie energetiche e telefoniche cominciano a offrire in vendita oggetti connessi ad Internet (dal termostato alla telecamera domestica). Perché tutto ciò accade?
Per parlarne, vi aspettiamo il 24 novembre al Teatro Argentina di Roma.
Ecco il video dei primi 10 anni del Premio Dona:
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