In Francia sembrerebbe che basti un clic per dire stop alle telefonate indesiderate: dai primi di giugno, infatti, è attivo il sito Bloctel (bloctel.gouv.fr) attraverso il quale i cittadini, vessati dal telemarketing selvaggio, possono elencare i numeri telefonici, fissi e mobili, ai quali non vogliono essere disturbati. Ogni mese le società telefoniche dedite a promuovere ad ogni orario della giornata – soprattutto ore pasti – offerte di qualsiasi tipo devono ripulire le loro liste ed eliminare i numeri presenti su Bloctel.
Per il nostro Paese, dove la tranquillità domestica è riposta nel Registro delle Opposizioni (con tutti i suoi limiti), la soluzione d’oltralpe sembra fantascienza, ma noi non ci arrendiamo e continuiamo la nostra battaglia contro le chiamate indesiderate (diffusa sui social attraverso l’hashtag #nondisturbarmi).
Nei giorni scorsi, il nostro Segretario generale Massimiliano Dona, in rappresentanza delle associazioni Unc, Cittadinanzattiva, Movimento Difesa del Cittadino e Udicon, ha presentato al Garante della Privacy, Antonello Soro, la nostra proposta per un teleselling rispettoso dei consumatori.
Queste le nostre richieste, appoggiate anche dal Garante:
1) Introduzione di un meccanismo di corresponsabilità tra l’azienda che avvia la campagna e il call-center che fa le telefonate (per evitare rimpalli di responsabilità e di dover perseguire piccoli call-center con sede all’estero), prevedendo anche un attività di monitoraggio e di educazione da parte del gestore.
2) Potenziamento del Registro pubblico delle opposizioni, così da ampliarne le prerogative prevedendo: la possibilità di iscrivere anche i numeri di cellulare e soprattutto che una volta iscritto il proprio numero, si possano così “cancellare” tutti i precedenti consensi (in modo tale da consentire al cittadino di riprendere il pieno controllo dei propri dati).
Sarebbe inoltre preziosa l’istituzione di un Registro per censire le campagne promozionali (con indicazione dell’operatore che lancia la campagna, il periodo di riferimento e i numeri utilizzati per chiamare i consumatori) così da evitare all’utente di dover fare indagini complicate per scoprire chi lo ha disturbato
3) Incentivare gli operatori a gestire meglio i dati in loro possesso: il sistema attuale è costruito in modo tale da disincentivare le buone pratiche. Oggi, infatti, il pagamento alla Fondazione Ugo Bordoni (che si occupa del Registro) è proporzionale all’attività di scrematura dei numeri: tanto più pulisce le liste, tanto più l’azienda deve pagare la Fondazione. Ma in questo modo si disincentivano le imprese a cancellare i numeri (di fatto questi preferiscono pagare le sanzioni), mentre sarebbe meglio stabilire il pagamento in base al fatturato.
Se non l’hai ancora fatto firma la nostra petizione STOP alle chiamate indesiderate, abbiamo bisogno anche di te!