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Cosa guardare in Tv: MotherFatherSon su Sky

Bello, intenso e non banale questo drama con venature crime che ha fatto capitolare Richard Gere, e lo ha fatto arrivare, per la prima volta protagonista, sul piccolo schermo.

Dall’8 giugno MotherFatherSon su Sky Atlantic e su Now Tv, 8 puntate da 60’ c.a.

Del resto Richard ha buon gusto, si sa, ed è anche molto selettivo e parsimonioso nelle sue scelte, nonostante sia una indiscussa icona hollywoodiana.

Io sono una grande fan dei prodotti inglesi di cinema e fiction e della BBC in particolare, garanzia di qualità soprattutto nella scrittura, sempre perfetta a partire dalla caratterizzazione dei personaggi e dei loro archi narrativi, ma anche per la regia asciutta e senza fronzoli, e anche da casting sempre più curati  e internazionali. Approvo la scelta di Richard quindi (mi aveva chiesto un parere), perché questa miniserie non fa eccezione.

La serie è stata scritta e ideata dal bravo Tom Rob Smith (L’assassinio di Gianni Versace; London Spy), la regia è di James Kent e Charles Sturridge entrambi con alle spalle lunghe e importanti filmografie.

Trama

La storia ruota intorno ai tre componenti di una prestigiosa famiglia inglese, come appunto recita il titolo Motherfatherson.

Un padre, Max Finch (Richard Gere), magnate dell’editoria, che gestisce un impero che spazia tra Inghilterra e America, autoritario e prepotente, grande manager abituato a comandare e imporre a tutti i suoi ritmi e il suo stile.

Talmente forte e stretto è il suo rapporto tra potere e politica da farlo tornare in Inghilterra dall’America, per influenzare attraverso i suoi media, le prossime elezioni del Primo Ministro, ma anche per controllare cosa combina suo figlio Caden alla guida del suo più prestigioso tabloid inglese il National Reporter.

Una madre, Kathryn (Helèn McCrory, fragile, intrigante e anticonformista,  schiacciata psicologicamente da un marito e un padre ingombranti, costretta da Max a un divorzio crudele quando il figlio aveva appena  10 anni e che, seppur ricca ereditiera, si ricostruisce una vita lavorando presso un centro sociale.

Un figlio, Caden (Billy Howle) debole e accondiscendente che dirige l’importante National Reporter del padre, e che cerca, con troppa fatica e scarso successo, di essere all’altezza delle aspettative elevate di Max. Ingabbiato in ruolo che non gli appartiene, ha sofferto molto dell’allontanamento della madre e cerca forza in droghe, alcool e una vita sessuale sopra le righe che esclude il sentimento.

Improvvisamente un giorno, un equilibrio tutto sommato precario ma stabile di questa famiglia spezzata, viene meno, a causa di un ictus che colpisce il ragazzo, Caden, in seguito a un eccessivo abuso di alcool e droghe.

Caden viene sottoposto a un drammatico intervento chirurgico al cervello che non sappiamo cosa potrà comportare per la sua vita futura.

E questa famiglia, segnata da grandi lacerazioni e dolori si riunisce, suo malgrado,  per cercare di ricomporre e salvare un figlio, un impero, le proprie vite..

Accanto a questo drama si insinua lentamente una venatura crime che prende sempre più corpo.

La scomparsa di una ragazza e la strana morte di un investigatore privato incuriosiscono due giornalisti del National Reporter le cui indagini segrete,  rischiano di minacciare l’impero di Finch.

MotherFatherSon su Sky Atlantic

Richard Gere completamente a suo agio nel ruolo del padre freddo e distaccato, del magnate potente e senza scrupoli, ma anche del padre preoccupato; Helen McCrory, brava attrice inglese, incarna perfettamente il ruolo di donna sofisticata ma intensa e di mamma amorevole alla ricerca di un riscatto.

Un merito a parte va allo straordinario e commovente Billy Howle nel ruolo del fragile e problematico figlio Eden.

Una regia attenta e patinata che ogni tanto si sofferma su dettagli un po’ hard e un po’ crudi che non ti aspetteresti rende particolarmente interessante questa miniserie assolutamente da non perdere.

Buona visione!

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