Rubrica settimanale SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.
Si chiama PosteCasa Ultraveloce la nuova offerta di Poste Italiane per la fibra ottica: una tariffa Internet Casa con cui il gruppo, già da tempo tra le scelte più appetibili nell’ambito della telefonia mobile, cerca di contrastare il dominio degli altri operatori in quella fissa. «Bruciata», almeno per il momento, Iliad, del cui lancio di una tariffa per la fibra si parla ormai da parecchio tempo (ma prima dell’estate dovrebbe finalmente debuttare, si dice con prezzi altrettanto aggressivi quanto quelli già fatti vedere per le offerte per smartphone).
PosteCasa Ultraveloce: l’offerta di Poste Italiane
Riassumendo, PosteCasa Ultraveloce offre una connessione a 1 Gigabit al secondo, la massima velocità possibile per la fibra in Italia (offerta anche da TIM, Vodafone, Infostrada, Tiscali e più in genere da chiunque si basi su OpenFiber) con l’unica eccezione di Fastweb, che com’è noto può contare su un’infrastruttura di rete proprietaria e al momento arriva a 2,5 Gigabit al secondo. La promozione di Poste Italiane include però, in offerta speciale fino al 31 agosto, altre caratteristiche interessanti: la principale è l’inclusione di una seconda connessione senza limiti su rete 4G, da utilizzare insieme al modem Wi-Fi e alla chiavetta USB inclusi. Una soluzione che rende l’offerta di Poste Italiane particolarmente interessante per chi è alla ricerca di una connessione da utilizzare in qualsiasi momento, per essere online da subito e soprattutto per lavorare, studiare o comunque utilizzare Internet in mobilità, in ufficio o in una seconda casa. Poste Italiane segue così un trend che è diventato piuttosto diffuso negli ultimi mesi nel mondo delle offerte fisse.
Internet fisso e mobile, sempre più vicini
Fino a non molti anni fa, la telefonia fissa (e relativa connessione) e la telefonia mobile erano due cose completamente diverse: da una parte la linea principale, con Giga illimitati per navigare sul web e altissime prestazioni; dall’altra il grande vantaggio della mobilità estrema, ma con dispositivi molto meno avanzati e completi di quelli odierni e soprattutto con traffico Internet ben più limitato. Ora ci troviamo di fronte a un panorama che è mutato in modo sensibile: i dispositivi mobili come gli smartphone iOS o Android sono minicomputer avanzatissimi, e i tablet di alta gamma (come ad esempio l’iPad Pro) sostituiscono in tutto e per tutto il PC, se corredati di tastiera e altre periferiche. Ma soprattutto l’arrivo di Iliad, e insieme la nascita delle low-cost dei principali operatori italiani (Kena per TIM, Ho. per Vodafone e così via, a cui si aggiungono Fastweb e, appunto, la stessa PosteMobile), ha permessi di avere decine di Gigabyte di traffico, in alcuni casi sfiorando addirittura il centinaio, o perfino offerte senza limiti come quelle di Vodafone (che sono, però, piuttosto costose).
Insomma, per molte persone Internet mobile ormai può sostituire Internet fisso, anche in casa. D’altra parte, è anche vero che le richieste delle applicazioni odierne (dallo streaming ad altissima definizione fino al gaming online) non sono soltanto di quantità di dati a disposizione, ma anche di velocità (e il 5G non è ancora diffuso in tutta Italia, né verrà subito supportato dalle low-cost e dagli operatori virtuali), di bassa latenza e di stabilità, tutti fattori in cui, per ora, sembra ancora cavarsela meglio una connessione Internet Casa più tradizionale (a patto che sia FTTH o, se FTTC, almeno con l’armadio stradale molto vicino a casa).
Dopo il lockdown, sarà la connessione a venire con noi
Anche per questo tra le tecnologie che si stanno diffondendo in parallelo alla fibra ci sono anche quelle ibride, come il FWA, che unisce la connessione fissa a quella via radio. Ed è la stessa cosa che proposte come quella di Poste Italiane stanno perseguendo: unire i vantaggi di un approccio e dell’altro, coniugando la stabilità della linea fissa con la praticità di quella portatile. Una filosofia che potrebbe segnare la fine di quella “doppia velocità” che ci fa sfrecciare quando siamo a casa nostra e obbligare a compromessi di ogni tipo quando ci allontaniamo dal nostro domicilio – tra peregrinazioni nei vari angoli della camera d’albergo per arrivare ad avere almeno una tacca di Wi-Fi, connessioni a reti poco sicure che possono mettere a repentaglio i nostri dati (e anche il portafoglio) o gigabyte che finiscono sul più bello.
Non solo: con l’arrivo dei vaccini, è più che probabile che per molti mesi alle limitazioni obbligate del passato lockdown si risponda rimanendo sempre meno a casa e godendoci l’aria aperta o rifacendosi delle vacanze e dei viaggi saltati con gli interessi. Gli studenti universitari che per più di un anno hanno studiato a distanza, e magari fuori sede, dovranno fare ritorno alle città dei loro atenei, così come i lavoratori in smart working che non fanno i pendolari giornalieri ma si dividono tra casa e trasferte.
Fibra, Poste italiane e le altre
È qualcosa che si è già visto con le offerte Cube – come la Cube XL Unlimited – di Wind Tre, la famosa “saponetta” che è nata per chi si sposta molto e vuole sempre avere con sé la possibilità di una connessione rapida ma anche non troppo costosa; o di TIM Flexy, che offre una promozione speciale ricaricabile per la seconda casa a chi è già cliente TIM. Mobile e fisso insomma convergono sempre di più, anche a causa del tramonto sempre più indiscutibile (basta vedere i dati periodi dell’AgCom) delle chiamate col telefono fisso, con le chiamate incluse che tempo fa una discriminante non da poco nella scelta di un’offerta al posto di un’altra e che oggi sono sempre meno rilevanti, con tutta la comunicazione verbale o quasi ormai delegata agli smartphone (in ogni caso basta uno sguardo ai comparatori che si possono trovare su SOSTariffe.it per ricercare la connessione più conveniente e quella che garantisce le prestazioni migliori nella propria zona di riferimento con pochi click). Sempre più parte di noi, Internet ci segue, ci guida, addirittura ci veste (con gli smartwatch ormai sempre più indipendenti, con SIM dedicata): staremo a vedere nelle prossime settimane se questa ricerca della connessione in mobilità a tutti i costi verrà seguita anche da Iliad, verso una convergenza che ormai non sembra aspettare che l’ultimo passo.