Roma centro senza telefono, Internet e Pos da sei giorni. Da quando, cioè, un incendio nel sottosuolo in Corso Vittorio Emanuele II – a due passi dal Pantheon e da Palazzo Madama – ha provocato un surriscaldamento dei cavi dell’energia. Ad oggi migliaia di utenze sono mute e gli abitanti, così come i commercianti della zona, sono esasperati. Anche da quella che definiscono mancanza di sensibilità da parte degli organi di comunicazione che non fanno da cassa di risonanza al disagio di chi in questi giorni è come se fosse “fuori dal mondo”.
Eh sì, perché Internet è la più grande rete telematica mondiale e collega diversi milioni di computer per mezzo di essa interconnessi ed è veramente bizzarro che non sia stato ancora possibile “riconnetere” il cuore di Roma, Capitale di una Nazione che – dati Confindustria alla mano – è l’ottava potenza industriale al mondo e la seconda in Europa per capacità d’innovazione.
‘Confezioniamo un giornale via internet – ci dicono Ingrid e Giampaolo, redattori di Adista settimanale d’informazione sul mondo cattolico/religioso – che da una settimana non possiamo inviare dalla nostra sede, da dove, ovviamente, non possiamo nemmeno contattare i nostri abbonati o le realtà con cui ci rapportiamo. Il danno arrecatoci è enorme’.
La signora Luisa, abita in zona da tanti anni e tiene a precisare come non sia la prima volta che si sviluppano incendi da quelle parti con interruzioni di qualche ora dell’elettricità ‘ma mai – dice – siamo rimasti così isolati. Nessuno è in grado di farci sapere quando la situazione tornerà alla normalità’.
L’operatore telefonico avrebbe fatto sapere che probabilmente mercoledì i servizi saranno ripristinati. Segnaliamo che in zona ci sono anche diversi servizi di pubblica utilità: solo su Corso Vittorio Emanuele II diverse ambasciate, un ufficio postale, un museo e la Federazione Nazionale della Stampa. ‘Gli anziani che non hanno un cellulare e vivono da soli – prosegue la signora Luisa – se hanno bisogno di qualcosa cosa devono fare?’.
Sarà forse il segno di un Paese che rischia di andare in tilt? Perché qualche errore si può commettere, qualche difficoltà di riparare un guasto è ammissibile. Ma che per una settimana restino isolate le linee telefoniche di una zona centrale di Roma, quella, tra l’altro, in cui si concentra il potere politico, forse del tutto normale non è.