Il coronavirus ha superato per numero di morti (910 vittime: tutte in Cina e una nelle Filippine), quella della Sars, la sindrome respiratoria acuta del 2002-2003 che fece registrare 774 decessi. I contagiati dal nuovo virus nel mondo sono oltre 37mila, 3 in Italia dove la psicosi cresce giorno dopo giorno. E molti ristoratori, non solo cinesi, vorrebbero usare il termoscanner, come all’aeroporto di Fiumicino, per controllare la temperatura corporea dei clienti. È possibile? Risponde l’avv. Luca Malatesta di MBS.
Key4biz. È possibile utilizzare un termoscanner in un ristorante e in albergo per la rilevazione della temperatura corporea per ospiti e dipendenti?
Luca Malatesta. Non c’è un divieto esplicito, si può fare, purché vi sia l’adeguata informativa e la corretta modalità di utilizzo del dispositivo.
Key4biz. Non parliamo di telecamera che registra e rileva dati sensibili?
Luca Malatesta. Il termoscanner è in grado di rilevare la temperatura corporea delle persone, ma non registra le immagini né rileva dati sensibili, ma come nel caso dell’aeroporto di Fiumicino, che ha iniziato ad utilizzare i termoscanner. È obbligatoria la valutazione d’impatto sulla protezione dei dati (Dpia – Data Protection Impact assessment), perché è un trattamento mirato a scoprire lo stato di salute di una persona (febbre).
Key4biz. Nei pressi dei varchi dove a Fiumicino sono installate le apparecchiature ci sono cartelli che recitano: “Su indicazioni del Ministero della Salute verifichiamo la temperatura corporea tramite termoscanner. Questo dispositivo non è una telecamera e non rileva dati sensibili”
Luca Malatesta. Se il dispositivo utilizzato dal personale formato ed informato è come il metal detector, che non registra le immagini del passaggio delle persone, ma al massimo suona, allora in questo caso con il termoscanner non c’è trattamento del dato personale.
All’aeroporto di Fiumicino sono in corso controlli con termoscanner, che rilevano la temperatura corporea, anche sui passeggeri in arrivo con voli nazionali. In tutto sono stati installati 11 apparecchi di nuova generazione: in particolare 5 termoscanner si trovano agli arrivi internazionali (T3), 3 agli arrivi europei (area Schengen), 3 agli arrivi nazionali. I termoscanner di nuova generazione somigliano a telecamere e sono posizionati anche in alto.
L’iter dei controlli
I passeggeri in arrivo dai voli nazionali, internazionali e area Schengen, attraverso corridoi delimitati da transenne, arrivano davanti a personale della Croce Rossa Italiana munito di tablet, il quale, collegato ai termoscanner, riceve i dati sulla temperatura corporea dei passeggeri rilevati dai macchinari. Nel caso in cui un passeggero risulti con una temperatura superiore alla soglia prevista scatta il protocollo sanitario predisposto dal ministero della Salute.
E le termocamere?
Invece se si volessero attivare termocamere nei ristoranti? Luca Malatesta ha risposto a questa domanda nella rubrica editoriale “L’esperto risponde”, curata da Giuseppe Miceli, su Privacy Italia.