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Coronavirus, non colpirà lo sviluppo del 5G se sarà contenuto entro giugno

L’impatto negativo del coronavirus sullo sviluppo del 5G potrebbe essere limitato se il contagio sarà bloccato entro la metà del 2020. La previsione arriva dalla società di analisi Digitimes Research, secondo cui è tuttavia evidente che il coronavirus avrà un impatto negativo sul roll out del nuovo standard in Cina, dove molte città sono bloccate in quarantena e fra queste un buon numero è costituito da città dove era in cantiere la realizzazione delle nuove stazioni base.  

Più telefonate con il virus

Ciò detto, in base all’esperienza vissuta ai tempi della SARS nel 2003, la quarantena e le altre misure di isolamento alla fine finiranno per sollecitare la fiducia delle persone, aumentando il ricorso a servizi e mezzi di comunicazione con crescita conseguente di sottoscrittori mobili, di ricavi mobili e di traffico voce.  

5G progetti a lungo termine

Inoltre, il roll out di reti 5G sono progetti a lungo termine che saranno interrotti soltanto in maniera temporanea da fattori accidentali che si risolveranno in tempi stretti. E gli operatori cinesi sono in prima linea per espandere sensibilmente i loro ricavi per accelerare lo sviluppo delle loro reti 5G nella seconda metà del 2020, a condizione che l’epidemia sia contenuta e controllata entro il mese di giugno, secondo Digitimes Research.

Deadline per la ripresa metà anno

La ripresa dei ricavi sarà però minata se l’epidemia si protrarrà oltre la metà dell’anno. In questo caso, lo sviluppo dell’industria legata al 5G riprenderà ad accelerare nel 2021. C’è da dire che lo sviluppo globale del 5g è stato rapido prima dell’esplosione del virus. Alla fine del 2019 erano 61 gli operatori a livello globale che avevano già inaugurato i primi servizi commerciali 5G, a fronte di 208 dispositivi 5G sul mercato, precisa Digitimes Research.

In Asia più preoccupati dall’amministrazione Trump

Quindi, se in Cina lo sviluppo delle nuove reti è momentaneamente fermo, a preoccupare maggiormente il mercato in Asia è la possibilità di nuove sanzioni ai danni di Huawei da parte dell’amministrazione Trump.  

Vendite di smartphone 5G in flessione

Per quanto riguarda le vendite di smartphone, Digitimes Research ha rivisto al ribasso le vendite per il secondo trimestre dell’anno e per l’intero 2020. In particolare, le vendite in Cina subiranno un calo del 26,6% nel secondo trimestre 2020 a 22 milioni di unità, a fronte di stime precedenti a 30 milioni.

Tuttavia, se il virus sarà contenuto entro giugno, la Cina si confermerà come il maggior mercato per gli smartphone 5G nel 2020.

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