In termini di rischi per la salute, di tenuta sociale e di pericolo per lo stato dell’economia, le città americane che potrebbero soffrire di più l’epidemia di coronavirus sono New York, San Francisco e Washington DC, secondo nuove stime Clever Real Estate.
A New York si contano già 60 mila casi e quasi 800 morti.
Queste tre città sono considerate quelle a maggior rischio dal punto di vista del numero di contagiati, per gli elevati tassi di mortalità e per la disponibilità immediata di dispositivi per terapie intensive/sub intensive e per dispositivi di protezione.
Tra le città più a rischio c’è New York
Le metropoli più grandi e più popolate, sono sempre anche le più esposte alle perturbazioni sociali, economiche e ambientali, a cui si aggiungono quelle epidemiche. La lista delle città più a rischio, sotto questo punto di vista, vede tra i primi dieci nomi alcuni dei “brand urbani” più popolari al mondo, valutati per tenuta sociale, economica e finanziaria, ma soprattutto per la capacità di risposta sanitaria.
Il contagio potrebbe correre attraverso le linee dei trasporti pubblici: a New York il 61% della popolazione usa autobus e metropolitane. A Miami, Detroit e Cleveland, invece, l’alto numero di persone che vive in povertà ed escluse dall’assicurazione sanitaria potrebbe far presagire serissimi problemi in termini di tenuta sociale e di salute pubblica.
San Francisco e Seattle, inoltre, potrebbero andare incontro a gravi rischi finanziari, quindi ad una profonda incapacità di reperire sui mercati le risorse economiche necessarie per far fronte all’impatto del coronavirus sulla città, le infrastrutture sanitarie e la sua popolazione.
Più in generale, a destare preoccupazione in America è la capacità di tutte le città di sopportare una pressione economica crescente, sia in termini di debito pubblico, sia di imprese che riusciranno a sopravvivere allo tsunami covid-19, con tutte le conseguenze del caso sul mondo del lavoro in termini di numero di disoccupati e di interventi a sostegno delle famiglie.
Le economie di Washington, San Francisco e Denver sono animate soprattutto dal mercato delle piccole e medie imprese, che occupano più del 70% dei lavoratori. Mentre in termini di debito economico pro-capite supera in media gli 8 mila dollari (comunque meno degli oltre 13 mila dollari di debito pro-capite registrato in città come Detroit e Altanta).
I numeri dell’epidemia negli USA
Tutto questo mentre gli Stati Uniti già contano oltre 135 mila casi e 2.400 morti, con il capo dell’istituto per le malattie infettive, Anthony Fauci, che stima a 200 mila le vittime americane per il coronavirus, un numero ancora imprecisato di decine di milioni di contagiati.
Il Presidente Donald Trump controbatte che l’amministrazione americana avrà fatto un buon lavoro se il numero dei decessi non supererà le 100 mila vittime.