A partire da aprile 2020, le misure di lockdown hanno lasciato a casa 2,7 miliardi di lavoratori in tutto il mondo, l’81% della forza lavoro globale. L’impatto della pandemia sull’economia planetaria andrà valutato in termini di fatturato perso, di punti di PIL persi, di mercati disorientati, di ore lavoro perse, di posti lavoro bruciati.
PIL e recessione
Secondo stime dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil), la contrazione dellʼoccupazione su larga scala è già iniziata e le nuove stime globali indicano che lʼorario di lavoro diminuirà del 6,7%, nel secondo trimestre del 2020, il che equivale a 195 milioni di lavoratori a tempo pieno.
A livello di PIL mondiale, nell’ultimo “World economic outlook” del Fondo monetario internazionale (Fmi), si attende una contrazione del 3% per il 2020, il 6% per le economie più sviluppate e più di 9.000 miliardi di dollari bruciati.
L’Eurozona perderà il 7,5%, l’Italia presenterà il risultato peggiore della media Ue con un -9,1% (peggio di noi solo la Grecia, con -10%). Non ne usciranno indenni neanche la Germania, sì legge in un commento dell’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi), che secondo il Fondo perderà il 7%, la Francia il 7,2%, la Spagna 8%, mentre gli Usa lasceranno sul terreno il 5,9% del Pil.
Il settore bancario e creditizio ha praticamente dimezzato gli utili, il timore del crollo economico e della recessione, con l’insolvenza di migliaia di imprese, ha suggerito maggiore cautela e un progressivo accantonamento di risorse.
Titoli high-tech
Diverso il discorso per Wall Street, che come un segugio di razza ha iniziato da tempo la ricerca di beni rifugio dove investire. Nonostante un andamento schizofrenico dei titoli e i nuvoloni che vanno e vengono di continuo, tra ottimismo e foschi presagi, con il passare delle settimane si fa più concreta la sicurezza dei titoli farmaceutici e tecnologici.
Tra gli indici di Wall Street, c’è quello del Nasdaq che grazie ai titoli tecnologici ha ripreso a crescere e recuperare terreno. Secondo la testata online financialounge.com, chi ha liquidità da investire, può tornare ad assumersi qualche rischio: “Oltre a sanità e farmaceutici, un grande vincitore è sicuramente l’high tech e i servizi di comunicazione. Il blocco da virus ha impresso una accelerazione potente a una serie di trend già in atto, tra cui: digitalizzazione, automazione, intelligenza artificiale, big data, realtà virtuale”.