L'approfondimento

Coronavirus: il digitale come risposta alla crisi

di Sara Colnago, Business Competence |

La situazione in cui il coronavirus ci ha catapultati potrebbe essere trasformata in un’occasione per comprendere meglio le dinamiche del lavoro e del business online, modificando il flusso lavorativo e favorendo la digitalizzazione negli ambienti lavorativi.

Uno scenario quasi surreale quello creato dal coronavirus negli ultimi giorni. Moltissimi lavoratori a casa, scuole chiuse e attività lavorative in stallo.

Le principali regioni settentrionali in termini di contributo del PIL nazionale (Lombardia, Veneto e Emilia Romagna) hanno subito un violento colpo, pesando inevitabilmente sull’economia del Paese. Si prevede che il coronavirus potrebbe costare all’economia italiana circa 0,2 punti percentuali di Prodotto Interno Lordo.

Situazione

Moltissimi lavoratori hanno risolto il momentaneo blocco imposto dal coronavirus attraverso lo strumento dello smart working. A dare manforte anche il decreto del 23 febbraio 2020 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, che chiede ai dipendenti di lavorare da remoto, cioè da casa, applicando quindi il concetto del lavoro agile.

In una condizione in cui le dinamiche lavorative sono completamente informatizzate e digitalizzate, gli strumenti e i tool di cui ci si serve diventano fondamentali.

La situazione in cui il coronavirus ci ha catapultati potrebbe essere trasformata in un’occasione per comprendere meglio le dinamiche del lavoro e del business online, modificando il flusso lavorativo e favorendo la digitalizzazione negli ambienti lavorativi.

Moltissime aziende potrebbero pensare che la digitalizzazione e l’innovazione siano un vezzo, ma in realtà sono fenomeni del tutto accessibili e che possono arricchire veramente la quotidianità e migliorarla.

Pensare a sviluppare strumenti digitali per svolgere il proprio lavoro in mobilità potrebbe avere un effettivo risvolto non sono nell’immediato, ma anche in un futuro più lontano.

Coronavirus: gli strumenti tech per non isolarsi  

Il coronavirus ha portati molti a riflettere sul sistema informatico su cui si basa il proprio flusso lavorativo: la struttura IT è estremamente importante, e senza accorgersene è diventata tra gli elementi primari di cui curarsi e sottoporre a manutenzione.

Misurare la performance della struttura informatica ed il suo stato di salute sarà fondamentale per permettere poi un miglioramento complessivo.

Allo stesso modo scegliere di ricorrere a un IT assessment permetterà di analizzare tanto l’ambiente hardware quanto software, ottimizzando le risorse, eliminando il surplus e favorendo il corretto funzionamento del sistema IT. Attraverso la valutazione del sistema informativo si avrà una completa overview dell’andamento e della qualità della rete sulla quale si basa l’attività lavorativa.

Pensiamo anche all’utilità di strumenti quali piattaforme condivise, tramite le quali scambiarsi con facilità documenti e file, piuttosto che veri e propri social network per aziende, funzionali a creare uno spazio comune anche online, dove la comunicazione può farsi più immediata, pratica e gestibile.

Allo stesso tempo moltissime aziende adesso capiranno l’importanza di avere un sito web curato e ottimizzato, funzionale a trasferire subito a un utente l’idea dell’azienda e del proprio valore.
Presentarsi con un sito performante garantirà un biglietto da visita facilmente accessibile.

In questi casi sarebbe opportuno ricorrere a un seo assessment: funzionale a scannerizzare e analizzare il sito web, evidenzierà gli elementi che incidono nel posizionamento del sito e permetterà di intervenire là dove c’è più bisogno per ottimizzare il sito.  

Le colonne portanti di una buona SEO sono 4: usabilità, ossia intuitività e facilità d’utilizzo per l’utente sia sull’interfaccia dei dispositivi mobili sia sul desktop; performance, ossiavelocità e tempi di risposta con cui un sito web è in grado di caricare suoi i contenuti; rilevanza social, ossia posizionamento e andamento sui canali social; sicurezza, ossia protezione da rischi di bug e virus sia per chi vi carica contenuti sia per chi vi naviga.

Commercio e ecommerce

Le attività commerciali sono interessate anche dal punto di vista della vendita diretta: investire in un e-commerce potrebbe rivelarsi una strategia furba e con grande resa.

Per creare un sito ecommerce bastano pochi elementi, ma potrebbe essere un passo avanti per un mercato magari in crisi o bloccato. Negli ultimi anni i negozi fisici hanno sempre più difficoltà a sopravvivere, la pressione competitiva è alta e difficile da gestire.
Un e-commerce è un metodo facile, comodo, veloce e pratico per l’acquisto di qualunque bene.

I vantaggi però non sono solo per il cliente, ma anche il produttore ne può beneficiare: è possibile conciliare la comodità di un lavoro da casa con un impiego altrettanto remunerativo, puntando sullo sviluppo delle proprie passioni ed interessi. Non ci sono particolari limiti geografici nel processo di vendita, così come i costi sono nettamente inferiori rispetto a un negozio fisico, soprattutto se si sceglie la tipologia di vendita ‘dropshipping’.

L’utilizzo di strumenti innovativi in termini di lavoro e sviluppo business possono davvero fare la differenza. Quando diventa difficile avere un contatto di persona, per motivi logistici, pratici o di sovrapposizione di impegni, spostarsi completamente online può dare un concreto beneficio se si hanno gli strumenti giusti.

La filiera tecnologica che sta alla base di un’attività aziendale online dovrà essere ‘leggera’, efficiente, sicura, inter-operante, ridimensionata in termini di costi fissi (con conseguente possibilità di avere maggiori risorse da destinare ad altri ambiti), veloce in ottica di reazione alle future necessità in ottica di novità e mutamenti di mercato, in grado di garantire maggiore competitività a lungo termine d un equilibrato rapporto tra costi e benefici.

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