Ieri il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha adottato un proprio decreto legge che rilancia alcune misure già adottate per il contenimento del coronavirus e ne propone di nuove, soprattutto per garantire uniformità su tutto il territorio nazionale nell’attuazione dei piani decisi nei giorni scorsi.
Sulla stessa strada delle misure decise a favore del telelavoro o smart working, anche il sistema scolastico cerca di organizzarsi e di far fronte comune contro l’epidemia, soprattutto rivolgendosi alle tecnologie digitali e di rete, con l’utilizzo di piattaforme e dispositivi per la didattica online.
Didattica online, il decreto
Le misure vanno distinte in base alle aree geografiche di intervento e riguardo alle scuole di ogni ordine e grado, nonché alle università, nei Comuni delle zone rosse, si stabilisce: “la chiusura dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché delle istituzioni di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, ferma la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza”.
La misura riguarda i Comuni di Bertonico; Casalpusterlengo; Castelgerundo; Castiglione D’Adda; Codogno; Fombio; Maleo; San Fiorano; Somaglia; Terranova dei Passerini; Vo’.
Per le Regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto e nelle province di Pesaro e Urbino e di Savona, si stabilisce inoltre: “la sospensione, sino all’8 marzo 2020, dei servizi educativi dell’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, ad esclusione dei medici in formazione specialistica e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo la possibilità di svolgimento a distanza”.
Gli editori per l’elearning
Sull’argomento si è espressa anche l’Associazione italiana editori (Aie), che ha garantito: “Sono oltre due milioni gli oggetti didattici digitali subito attivabili, perché presenti nei libri di testo già adottati nelle scuole”.
Ad oggi, ha spiegato Giovanni Bonfanti, vicepresidente di Aie, “sono numerose le piattaforme per la didattica a distanza a disposizione gratuita delle scuole di ogni ordine e grado e proprio questa emergenza può essere un importante banco di prova per rafforzarne la diffusione e l’utilizzo”.
Tutti i libri adottati nelle scuole italiane, secondo un comunicato dell’Associazione, sono dotati di una versione digitale, con contenuti interattivi aggiuntivi, senza costi ulteriori per gli utenti: “Tre docenti su quattro utilizzano strumenti digitali per la didattica almeno una volta alla settimana”.
“Quello che adesso è necessario – ha precisato Bonfanti – è fare in modo che le studentesse e gli studenti prendano maggiore confidenza con questi strumenti e li utilizzino appieno, sfruttandone ogni potenzialità”.
In uno scenario di questo tipo, come spesso accade, una situazione critica può anche offrire un’occasione di cambiamento: “l’emergenza che ci troviamo a fronteggiare può anche essere una opportunità per farci fare un salto di qualità come sistema Paese, attivando percorsi virtuosi di innovazione”, ha concluso il vicepresidente Aie.