L’utilizzo online di contenuti prodotti da giornali e agenzie di stampa, che siano articoli o servizi fotografici/video, dovrà esser preceduto da adeguata remunerazione. Entra così nell’ordinamento francese la direttiva copyright dell’Unione europea che sancisce il diritto ad esser pagati da terzi per il riutilizzo del proprio lavoro in rete.
La legge si rivolge principalmente alle piattaforme web, agli aggregatori, alle reti sociali, che fanno largo uso di questi contenuti, fatto salva la libera pubblicazione dei link agli articoli o alle foto, di stralci di contenuto o singole frasi, come peraltro previsto dalla direttiva approvata dal Parlamento europeo.
In tal modo, la Francia è il primo Paese europeo ad approvare, a larga maggioranza dell’Assemblea nazionale (87 voti favorevoli ed uno solo contrario), il testo dell’Unione sul diritto d’autore integrando le modifiche al preesistente Codice nazionale della proprietà intellettuale.
L’Assemblea ha inoltre lasciato ad editori e piattaforme un’ampia fase di negoziazione per accordarsi sulle remunerazioni e sul resto dei dettagli (tra cui, ad esempio, quanto potranno essere lunghi gli estratti degli articoli pubblicabili online liberamente).
Le parti, infatti, possono accordarsi già in fase di richiesta di autorizzazione, che deve essere precedente a qualsiasi forma di riproduzione dei contenuti editoriali.
Gli OTT dovranno poi mettere a disposizione dei legittimi proprietari dei diritti i dati, relativi all’utilizzo dei contenuti da parte degli utenti, al fine di stabilire l’entità e il modello di pagamento, per singolo utilizzo o a consumo.
Apprezzamento per la rapidità e la sostanziale unanimità con cui il Parlamento francese ha adottato ieri, in via definitiva, la legge di recepimento della Direttiva europea sul copyright, è stato espresso dal Presidente della Federazione italiana editori giornali , Andrea Riffeser Monti: “Un atto che apre la strada ai processi di implementazione nazionali che dovranno concludersi in tutti gli Stati membri entro il 2021”.
“Una legge che stabilisce puntuali obblighi di informazione in capo ai fornitori di servizi di comunicazione online per una valutazione trasparente della remunerazione e della sua ripartizione agli editori, precisando anche che la remunerazione deve basarsi su ogni forma di ricavo, sia essa diretta che indiretta”, si legge nella nota della Federazione.
“L’auspicio è che tutti gli Stati europei, a partire dall’Italia, vogliano proseguire nel percorso avviato dalla Francia– ha precisato Riffeser – aprendo anche a tavoli di confronto tra le Parti, per arrivare ad un rapido e condiviso recepimento di una riforma necessaria al riequilibrio del sistema digitale”.
Il voto francese, ha invece commentato Carlo Perrone, Presidente di Enpa (European newspaper publishers’ association), l’associazione degli editori europei, “fornisce strumenti concreti per rendere immediatamente efficace l’esercizio del diritto connesso degli editori di giornali nell’ambiente digitale”.