Diffusi i primi dati ufficiali relativi alla campagna antipirateria audiovisiva “Geti t right” lanciata nel gennaio 2017 in Gran Bretagna. Negli ultimi due anni gli internet service provider (Isp) britannici hanno invito più di un milione di notifiche via mail agli utenti di piattaforme e siti pirata.
Più o meno 500 mila notifiche l’anno ad altrettanti utenti di siti che offrono contenuti audiovisivi in rete (film, serie tv, spettacoli live, eventi sportivi e così via) in violazione delle norme sui diritti di proprietà intellettuale.
Alla ricezione della mail, l’utente è reindirizzato ad un portale dedicato alla promozione della cultura della legalità e al rispetto del copyright, con all’interno finestre sulla proprietà intellettuale di un’opera, sui danni arrecati dai pirati alle imprese del settore culturale e creativo, anche se al momento solo l’1% circa dei destinatari degli avvisi hanno chiesto ulteriori informazioni sul tema.
In generale, si legge su torrentfreak.com, le notifiche hanno il compito di educare gli utenti trasgressori sulle possibili alternative legali e, secondo i primi dati, sembrerebbe che possano effettivamente contribuire a ridurre il fenomeno della pirateria.
La campagna “Geti t right” è partita due anni fa a seguito della protesta di imprese, gruppi industriali e internet providers che poi si sono uniti in un fronte comune contro la pirateria audiovisiva.
Ad essi si è affiancò anche il Governo britannico ideando un programma di educazione alla legalità centrato sull’invio di alert a quegli utenti che abitualmente condividono materiale audiovisivo protetto da copyright senza averne l’autorizzazione.
L’annuncio dei dati ufficiali preliminari della campagna “Get it right” è stato dato ieri, in una conferenza antipirateria dell’Hadopi in Francia (autorità nazionale preposta alla tutela del diritto d’autore e alla lotta alla pirateria), da Ian Moss, Director of Public Affairs della British Phonographic Industry, l’associazione che rappresenta le case discografiche nel Regno Unito.
L’iniziativa del Governo britannico è stata rifinanziata con 2 milioni di sterline a dicembre e continuerà fino al 2021.