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Copyright. Capitanio (Agcom): “Storica sentenza del Tribunale di Milano, Google deve disabilitare l’accesso ai siti pirata”

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Il Tribunale di Milano ribadisce che la legge antipirateria n. 93/2023 deve essere rispettata da tutti i fornitori di accesso alla rete. In questo modo, ha sottolineato il Commissario Agcom, “il legislatore legittima un impianto a tutela del copyright unico al mondo”.

L’ordinanza del Tribunale di Milano contro Google

L’Italia si conferma sempre più un Paese in prima linea nel contrasto attivo alla pirateria digitale. Secondo quanto riportato dal Commissario Agcom, Massimiliano Capitanio, il Tribunale di Milano ha emanato un’ordinanza nell’ambito di un giudizio instaurato dalla Lega Serie A, in cui si chiede a Google si disabilitare l’accesso ai siti di pirateria online che consentono di vedere partite di calcio in violazione dei diritti di proprietà.

Il servizio di Open DNS di Google, infatti, continuava a dare accesso a contenuti già inibiti dalla piattaforma Piracy Shield. Il Tribunale ha stabilito che la società, essendo sottoposta alla disciplina del Regolamento europeo sui servizi digitali, può essere destinataria di provvedimenti adottati in via d’urgenza al fine di contrastare attività illecite svolte dai destinatari dei servizi, laddove il servizio prestato contribuisca causalmente alla violazione del diritto altrui”, ha sottolineato Capitanio.

La giustizia italiana legittima ancora una volta la legge antipirateria

La giustizia italiana ribadisce quindi che gli ordini di blocco decisi dall’Agcom, in caso sia accertata la violazione del diritto d’autore nella trasmissione illecita di contenuti protetti, vanno rispettati e che ogni piattaforma è chiamata ad adeguarsi ad essi.

In questo modo, ha affermato Capitanio, “il legislatore legittima un impianto a tutela del copyright unico al mondo”.

Il Tribunale ricorda alla società americana, come già fatto con Cloudflaire – ha aggiunto Capitanio – che nessuno deve nemmeno involontariamente favorire i crimini legati alla pirateria. La strada per una piena legalità è ancora lunga, ma questi sono passi in avanti fondamentali“.

Il provvedimento è inoltre partito senza sentire la controparte, cioè Google, come conseguenze dalla “fondatezza delle istanze della Lega Serie A”. Il gigante di Mountain View, ovviamente, avrà modo di difendersi in vista dell’udienza, in cui dovrà essere confermata l’ordinanza.

Ordinanza che secondo il Commissario “rafforza ancora di più il lavoro di AGCOM, impegnata proprio in questi giorni nel procedimento di consultazione pubblica indetta con la delibera n. 47/25/CONS, con cui si aggiornerà il regolamento a tutela del diritto d’autore alla luce delle nuove norme contenute nella legge n. 93/2023”.

Il caso Cloudflare

Un’azione giudiziaria che segue quella altrettanto rilevante contro Cloudflare di fine dicembre, quando il Tribunale di Milano impose lo stop alla fornitura di servizi ai siti pirata identificati dalla Lega Serie A e di adottare misure tecnologiche per contrastare la diffusione di contenuti illeciti.

Anche in quel caso, il Tribunale ha accertato che “la messa a disposizione di questi servizi contribuisce causalmente alla violazione compiuta dai terzi, i quali sfruttano consapevolmente le potenzialità offerte dall’intermediario per proseguire nell’attività illecita, anche dopo l’adozione dei provvedimenti di disabilitazione”

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