In un documento ufficiale, a firma del presidente Dino Bortolotto e dell’intero direttivo di Assoprovider, l’Associazione Provider Indipendenti accoglie le motivazioni della sentenza della Corte Costituzionale in materia di diritto d’autore, “come una conferma dei dubbi che l’hanno portata ad impugnare il Regolamento AGCOM sul diritto d’autore”.
“Il Regolamento AGCOM sul diritto d’autore, da qualsiasi angolo lo si voglia guardare – si legge nella nota stampa diffusa da Assoprivider venerdì 4 dicembre – costituisce la piena dimostrazione del fatto che gli interessi dei pochi siano in grado di imporsi all’interesse dei cittadini, dei consumatori, delle piccole imprese”.
“La Corte – prosegue il documento – ha infatti emesso una sentenza estremamente articolata, con alcuni punti fermi che occorre siano ben letti, soprattutto dai sostenitori dell’iniziativa di AGCOM:
Nella sostanza la Consulta ha messo nero su bianco in modo lineare che le norme invocate dal TAR per giustificare i possibili poteri regolamentari dell’AGCOM in materia di diritto d’autore, non attribuiscono ad AGCOM il potere di emettere un Regolamento sul diritto d’autore.
La Corte non ha rigettato o accolto la questione di costituzionalità, bensì ha dichiarato la rimessione operata dal TAR inammissibile per ragioni formali, ovvero perché la stessa Ordinanza del TAR non era chiara nel richiedere alla Corte una presa di posizione precisa sulla costituzionalità delle norme, con la conseguenza peraltro di poter risollevare in qualsiasi momento la questione di fronte ad un qualsiasi Giudice”.
Secondo Assoprovider: “L’indifferenza con la quale l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha trascurato in questi due anni, le difficili condizioni economiche degli operatori che lei stessa dovrebbe “garantire”, a vantaggio di chi, senza alcun esborso economico, pretende di far valere i propri interessi economici multimilionari, ha determinato una “desertificazione” del settore delle TLC”.
“La strada maestra per la tutela dei cittadini e delle imprese – conclude la nota – passa per la applicazione chirurgica e quotidiana delle ordinarie procedure giuridiche, in condizioni di parità e di uguaglianza, senza scorciatoie, a beneficio di tutti i cittadini che desiderano avere giustizia”.