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Copasir e cybersecurity . F. Dieni (M5S): “Risolvere stallo presidenza. Favorevole all’Agenzia proposta da Gabrielli e puntare su Cloud nazionale”

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La videointervista a Federica Dieni (M5S), segretario del Copasir: "Non tantissimi i 620 milioni per la cybersecurity nella Pa, ma buona base di partenza".

Lo stallo sulla presidenza del Copasir, la proposta del sottosegretario Gabrielli di creare un’Agenzia per la cybersecurity, i fondi del PNRR per rafforzare la cybersecurity nella Pa, il Cloud nazionale, e il 5G tra vantaggi e scontro geopolitico. Questi i temi della videointervista a Federica Dieni, deputata M5S e segretario del Copasir, trasmessa in live streaming oggi alle 11:00 sul sito e sui social di Cybersecurity Italia.

Copasir? “Risolvere lo stallo sulla presidenza”

La polemica sulla presidenza del Copasir “deve essere risolta per il buon funzionamento del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, perché la situazione che si è venuta a creare non aiuta al clima di collaborazione che ci deve essere tra noi componenti del Copasir”, ha detto Dieni. “Stiamo cercando di capire”, ha aggiunto, “su come intervenire sulla legge di riferimento, la 124 del 2007, è da modificare, perché nel testo c’è una lacuna normativa, Infatti, non c’è nella legge una espressa previsione di modifica dell’assegnazione della presidenza nel corso di una stessa legislatura, anche se cambia il Governo. Dunque, la legge è da modificare per il futuro”.
“Ora per risolvere il problema attuale”, ha affermato il segretario del Copasir, “i presidenti di Camera e Senato sostengono sia una decisione da prendere a livello politico, così spero questo stallo si sblocchi e che anche Fratelli d’Italia partecipi alle prossime sedute del Comitato”. 

La proposta di Gabrielli di creare un’Agenzia per la cybersecurity? “Condividiamo l’obiettivo”

“Apprezziamo l’approccio di Gabrielli nel collaborare con noi del Copasir nel formulare la proposta di legge per la creazione dell’Agenzia per la cyber resilience da presentare poi al Parlamento. Al momento, non c’è ancora una proposta ufficiale, nero su bianco, ma condividiamo l’obiettivo di creare un’Agenzia che si occupi a 360° di cybersecurity”. Così Dieni ha commentato la proposta del Sottosegretario Gabrielli, con delega all’Intelligence, per la nascita di un’Agenzia per la cyber resilience.

“PNRR, non tantissimi i 620 milioni per la cybersecurity nella Pa, ma buona base di partenza”

“Ad una maggiore digitalizzazione della Pubblica amministrazione deve corrispondere una maggiore sicurezza cibernetica. I 620 milioni previsti nel PNRR per rafforzare la cybersecurity per la Pa non sono tantissimi, ma sono una buona base di partenza per metterci in pari con gli altri Paesi del mondo. Se ai cittadini si garantisce la sicurezza informatica si tutelano i diritti fondamentali delle persone”. Questa l’analisi di Dieni sui fondi stanziati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per rafforzare la cybersecurity nella Pa.

“Cloud nazionale? Obiettivo ambizioso, ma sono fiduciosa”

In merito alle società ed amministrazioni pubbliche italiane che affidano i dati a cloud di aziende Usa a cui si applica il Cloud Act “occorre prestare attenzione, ed è necessario il cloud nazionale. Abbiamo affrontato il delicato tema all’inizio delle attività del Copasir in questa legislatura. Il Cloud nazionale deve essere un obiettivo da raggiungere, è molto ambizioso da realizzare nel 2026, perché molte amministrazioni fanno resistenza a cedere i dati. Ma sono fiduciosa”, ha detto la deputata M5S nel corso della videointervista.

“Il 5G cinese? Stare ai fatti e ai test, ma la nostra relazione basata su criticità”

Alla relazione del Copasir del 2019, in cui chiedeva al Governo di valutare di escludere le tecnologie 5G di Huawei e ZTE in caso di rischio per la sicurezza nazionale, non è seguito nessun ban. “Non conosco il motivo, andrebbe chiesto all’allora Governo. Noi abbiamo elaborato una relazione molto dettagliata in cui abbiamo messo in evidenza, a nostro avviso, delle criticità di sistema e sulle quali si sarebbe dovuto intervenire. È stata una scelta politica il mancato intervento del Governo. Certo, occorre stare ai fatti e a quello che si riscontra con l’utilizzo della tecnologia 5G”.

Come rivedere l’intervista

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