Un testo ridotto di 14 pagine. La nuova bozza di accordo finale sui cambiamenti climatici è passata da 43 a 29 pagine. Presentata ieri a Parigi, dov’è in corso la COP21, non scioglierebbe tutti i nodi: si sarebbe, infatti, arrivati a una conclusione positiva rispetto alla trasparenza dei controlli sugli impegni assunti e il trasferimento delle tecnologie, ma resta ancora molto da fare sui temi della differenziazione, i finanziamenti e il livello di ambizione della COP21, ovvero il limite di riscaldamento massimo.
Per il presidente della COP21, Laurent Fabius, è stato compiuto, comunque, un passo avanti. ‘L’accordo – ha osservato – dovrà essere giuridicamente vincolante, ambizioso, equilibrato e a lungo termine’. Per quanto riguarda l’obiettivo generale, sembra esserci ancora molto disaccordo.
Nell’articolo 2 vengono elencate, per esempio, tre opzioni: fermare il riscaldamento globale sotto i 2°C dai livelli preindustriali, oppure ben al di sotto dei 2°C o sotto a 1,5°C. E poi manca l’accordo sulla tempistica con cui i Paesi dovranno rivedere i propri impegni di riduzione delle emissioni. Le due ipotesi per la riduzione al 2050 delle emissioni inserite nelle quadre sono del 40-70% oppure del 70-95%.