Se vuoi leggere gratuitamente le notizie devi accettare tutti i cookie, senza la possibilità di rifiutare, oppure devi abbonarti per rifiutare il consenso ai cookie o personalizzare le scelte, con la sola eccezione dei cookie tecnici. È questo il senso del cookie wall sempre più presenti sui siti di news e non solo in Italia e i Europa.
I cookie wall, cosa sono?
Tutti questi siti hanno messo in campo sistemi e filtri, che condizionano l’accesso ai contenuti alla sottoscrizione di un abbonamento (il cosiddetto paywall) o, in alternativa, al rilascio del consenso da parte degli utenti all’installazione di cookie e altri strumenti di tracciamento dei dati personali (il cosiddetto cookie wall).
Per cookie wall si intende, allora, un meccanismo vincolante (cd. “take it or leave it”), nel quale l’utente venga cioè obbligato, senza alternativa, ad esprimere il proprio consenso alla ricezione di cookie ovvero altri strumenti di tracciamento, pena l’impossibilità di accedere al sito.
Ora la Commissione europea ha definito un draft di princìpi di alto livello per i cookie, compresi i cookie wall. Il Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) è stato consultato sui princìpi e ha espresso il suo parere sulla loro conformità alla direttiva sulla privacy elettronica e al GDPR.
La Commissione e le parti interessate continueranno a lavorare insieme e a perfezionare i princìpi, anche facendo tesoro delle osservazioni dell’EDPB, con l’obiettivo di finalizzare il tutto a gennaio e presentare una versione finale al vertice dei consumatori dell’aprile 2024.
Il commento dell’avv. Alessandro del Ninno, Partner Studio legale e tributario Fivelex:
“Mi sembrano in parte addirittura rivoluzionari i princìpi di impegno per l’utilizzo dei cookies che la Commissione Europea ha pubblicato in bozza oggi dopo la consultazione con l’EDPB, e che si è impegnata a rendere definitivi nel prossimo mese di aprile 2024. A partire dai cosiddetti paywall; la Commissione indica che laddove venga proposta l’alternativa tra pubblicità basata sul tracciamento o di pagamento di un canone per accedere ai contenuti, i consumatori devono sempre avere un’ulteriore scelta tra tracciamento/profilazione e un’altra forma di pubblicità meno invasiva. Principio del tutto nuovo nell’aprire una “terza via” (che definirei di “soft advertising” in luogo del tracciamento/profilazione spinti). Importanti anche i seguenti principi:
– le richieste di consenso non devono contenere informazioni sui c.d. cookie essenziali né il riferimento ai dati raccolti sulla base del legittimo interesse;
– quando il contenuto è finanziato almeno in parte dalla pubblicità, sarà spiegato in anticipo quando gli utenti accedono al sito web/app per la prima volta;
– ogni modello di business sarà presentato in modo conciso, chiaro e facile da scegliere, comprese chiare spiegazioni delle conseguenze dell’accettazione o meno dei tracker;
– il consenso ai cookie per scopi pubblicitari non dovrebbe essere necessario per ogni singolo tracker e maggiori informazioni sui tipi di cookie utilizzati per scopi pubblicitari dovrebbero essere fornite in un secondo livello, con la possibilità di effettuare una selezione più dettagliata;
– ai consumatori non dovrebbe essere chiesto di accettare i cookie entro un anno dall’ultima richiesta e i cookie dovrebbero registrare il rifiuto del consumatore”.
È lecito monetizzare i dati per accedere a un servizio o contenuto digitale, ma senza violare il GDPR
Quindi, il cookie wall, in generale, non è vietato. Ma, occorre valutare se ogni editore ha attivato una modalità lecita oppure no.
Per farlo in modo corretto, devono essere rispettati tutti i princìpi del GDPR e devono essere garantiti i diritti che sono inalienabili, indisponibili e che non possono certamente essere derogati con un clic.