Anche per chi fa la #VITADARTISTA non sono momenti facili. L’importante è non perdere mai il sorriso e in questo possiamo dire che è un campione Walter Savelli. Sessantasei anni, toscano, una lunga carriera. Con lui abbiamo fatto una chiacchierata sulla musica e le tutele per gli artisti.
Key4biz. Walter, pianista, compositore, scrittore, collaboratore di Claudio Baglioni…insomma una #VITADARTISTA bella ricca la tua?
Walter Savelli. Sì, non posso lamentarmi, anche se non è stato facile raggiungere questo tipo di risultato. Ho dovuto fare delle scelte molto difficili in alcuni casi, addirittura folli; quando nel 2000 lasciai Claudio per dedicarmi alla mia musica, le malelingue non credettero ai loro occhi e qualcuno arrivò ad ipotizzare una mia malattia incurabile. In realtà nel mondo dei musicisti, uno che dice “Scusa Claudio, ma c’ho da fare” viene visto sicuramente come un matto.
Key4biz. La tua prima volta sul palcoscenico risale al 1964. Com’è cambiato il panorama musicale? Cosa mancava e cosa, invece, c’era allora e oggi non c’è più nel modo di fare musica?
Walter Savelli. Nel 1964 mancava tutto: non c’era tecnologia, non c’erano aiuti di nessun tipo. Guarda, quando usciva un disco nuovo dei Beatles, c’erano le code davanti ai negozi di musica: io ero in coda come gli altri perché avevo bigiato la scuola e appena acquistato il libro, andavo subito a casa a tirare fuori gli accordi dai brani per poterli provare subito con gli altri componenti della band, e fare a gara con gli altri gruppi per chi riusciva per primo a suonare tutti i brani del nuovo disco.
Oggi c’è tutto, proprio tutto e forse c’è troppo. Intendo dire che la pletora della tecnologia e della comunicazione inibisce la determinazione di ognuno per ottenere il risultato che si desidera ottenere. È quindi difficile riuscire ad avere lo stesso entusiasmo che avevano noi in quel periodo.
Key4biz. Fai un lavoro che spesso non è considerato come tale, come ti fa sentire questo?
Walter Savelli. Guarda, per tantissimi anni io mi sono sentito un pesce fuor d’acqua. Quando la gente ti chiedeva: ma tu che lavoro fai? Alla ovvia risposta “faccio il musicista” tutti ti dicevano: “Sì, ma di lavoro?”. Per me iscrivermi al NUOVO IMAIE è stato fondamentale; da un lato ho potuto infatti conoscere più da vicino i diritti degli artisti e quindi le forme di tutela che garantiscono il nostro lavoro, dall’altro ho toccato con mano l’importante e complessa attività che svolge l’Istituto nell’incasso e nella ripartizione analitica dei nostri compensi.
Key4biz. Cosa intendi dire quando parli di ripartizione analitica dei compensi?
Walter Savelli. I diritti, per legge, devono essere distribuiti in maniera proporzionale all’utilizzo delle opere: più un mio brano viene usato da radio, TV, ecc. più ho diritto ai compensi. NUOVOIMAIE ha il compito di fare una distribuzione analitica – e dunque non forfettaria – cioè che tenga conto di tutti gli sfruttamenti delle mie opere coperte da diritto, in Italia e all’estero, e lo fa rendicontandomi ogni singolo brano.
Key4biz. Hai saputo della nuova convenzione che l’istituto ha siglato con CAMPA?
Walter Savelli. Sì, mi sembra una splendida iniziativa per gli artisti! Grazie a questa convenzione NUOVO IMAIE rimborsa parte del premio assicurativo, dando agli iscritti la possibilità di beneficiare di una copertura sanitaria che va dal ricovero alla diagnostica fino alle prestazioni specialistiche.
Key4biz. Stai completando la scrittura di un libro…di che si tratta e quando uscirà?
Walter Savelli. Sì, sto scrivendo un nuovo libro, che segue il precedente del 2013 e che ha avuto un ottimo successo: sto parlando di “Backstage, ventimila giorni di note e di storie” (acquistabile su Amazon.it). Molti lettori mi hanno scritto chiedendomi un sequel perché si erano divertiti a leggere Backstage. Ebbene, all’inizio non ero convinto poi, piano piano, ho trovato una strada che non è il facile sequel per andare sul sicuro, bensì un libro che io definirei “parallelo” al precedente, nel senso che racconto anche in questo caso i miei tanti anni di professione, ma ho cercato di approfondire ulteriormente il mio rapporto con il mondo dello spettacolo, della discografia, degli impresari e via così. Ci sono poi, anche due inevitabili racconti del mio rapporto di “amicizia” con Paul Mc Cartney e di gag che sono successe, molto divertenti. Insomma, credo che questo libro sia forse ancora più curioso e, spero, divertente del precedente.
Abbinato al libro ci sarà poi un nuovo brano, ma di questo non posso rivelarti niente. Anzi, spero che ne potremo parlare approfonditamente quando il libro uscirà ovvero entro la fine di ottobre.
Key4biz. Questo è un periodo storico molto difficile, per tutti, ma soprattutto per i più giovani. Alle nuove leve cosa ti senti di consigliare?
Non amo dare consigli. Oggi ho 66 anni e nonostante faccia questo lavoro da quando ne avevo 16, ogni tanto mi capita ancora di sbagliare; l’unica cosa che mi viene da dire è questa: non crediate che tutto piova dal cielo; dietro ad ogni professionista ci sono anni di gavetta e di lavoro, per 10 /12 ore al giorno, 7 giorni su 7. Se vi sentite il fuoco sacro per affrontare questo impegno che vi accompagnerà per tutta la vita, allora, buttatevi e siate convinti e determinati. Se invece non vi sentite così motivati al 100% allora vi consiglio di non provarci perché, inevitabilmente, sarebbe molto molto difficile riuscire ad ottenere dei risultati tangibili e duraturi.
Key4biz. C’è una composizione che avresti voluto scrivere tu?
Bella questa! Ce ne sarebbero tantissime, ma te ne cito solo due perché hanno contribuito a cambiare la mia vita: “Yesterday” dei Beatles e “Your Song” di Elton John. Se non avessi ascoltato queste due composizioni forse oggi non farei il lavoro che sto facendo. Ma tutto questo l’ho raccontato proprio nel nuovo libro.