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Contribuire ai costi delle reti Ue? Arriva il ‘niet’ di Google

Contribuire al pagamento delle reti Tlc europee? Una pessima idea secondo Google, che a stretto giro ha risposto picche alle 16 telco europee che pochi giorni fa hanno chiesto di coinvolgere in qualche modo le big tech (Google, Meta, Netflix) nel finanziamento delle nuove reti visto che generano il 60% del traffico totale che circola sui network.

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Big tech: investiamo già abbastanza

Le Big Tech in generale hanno già respinto tali richieste, affermando che stanno già investendo in attrezzature e tecnologie per fornire contenuti in modo più efficiente.

Google ha affermato che il finanziamento dei costi di rete è un’idea vecchia di 10 anni che era negativa per i consumatori e che la società stava già investendo milioni nell’infrastruttura Internet.

Matt Brittin, presidente delle attività e delle operazioni EMEA di Google, ha affermato che l’idea, lanciata più di 10 anni fa, potrebbe mettere a repentaglio la neutralità della rete dell’Europa e sabotare l’open access a Internet.

Big Tech: Open Internet e net neutrality a rischio

“L’introduzione di un principio ‘il mittente paga’ non è un’idea nuova e sconvolgerebbe molti dei principi di Internet aperto (Open Internet)”, ha affermato secondo il testo di un discorso che sarà pronunciato a una conferenza organizzata dal gruppo di lobby delle telecomunicazioni ETNO.

Google, proprietario di YouTube, ha fatto la sua parte per renderlo più efficiente per i fornitori di telecomunicazioni trasportando il traffico per il 99% e investendo milioni di euro per farlo.

Nel 2021, Google ha investito oltre 23 miliardi di euro in spese in conto capitale, gran parte delle quali in infrastrutture, ha affermato Brittin.

Google ha affermato che questi includono sei grandi data center in Europa, 20 cavi sottomarini in tutto il mondo, con cinque in Europa, e cache per archiviare contenuti digitali all’interno di reti locali in 20 località in Europa.

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