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Connected cars, Commissione Ue chiamata a scegliere fra WiFi e 5G

Connected cars, c’è attesa per la proposta che la Commissione Europea è chiamata a presentare entro l’autunno su una questione alquanto delicata, vale a dire la regolazione del mercato nascente delle auto connesse. Da tempo i player interessati, in particolare gli operatori Tlc e i produttori di auto, conducono una sorta di battaglia tecnologica. Puntare sul WiFi oppure sul 5G?

C’è una chiara scissione fra operatori Tlc e produttori di automobili sullo standard wireless da adottare per garantire l’interoperabilità dell’ecosistema futuro. Da un lato, le case automobilistiche spingono affinché la Commissione Ue adotti un sistema di comunicazione V2V (Vehicle to Vehicle) satellitare, basato sui segnali a corto raggio WiFi. Dall’altro, gli operatori Tlc sono a favore di sistemi cosiddetti C-V2X, una tecnologia di comunicazione a lungo raggio considerata vitale per lo sviluppo del 5G destinato alle applicazioni nell’Automotive.

E’ chiaro che l’industria delle Tlc vede un grosso potenziale nel mercato 5G e vuole investire nel campo dell’Automotive con la certezza di poter contare su una normativa che favorisca il nuovo standard wireless.

Per questo motivo, le imprese che fanno parte dell’associazione 5GAA, che comprende case automobilistiche fra cui Bmw e Daimler e aziende Tlc come Vodafone e Nokia, hanno firmato una lettera aperta diretta alla Commissione per perorare la causa e i benefici dello standard dei sistemi C-V2X. In sostanza, per i fautori del 5G, l’eventuale sostegno della Commissione allo standard alternativo basato sul WiFi metterebbe a repentaglio l’intero disegno europeo sul 5G, in particolare gli obiettivi fissati dalla stessa Commissione che prevede la posa del 5G sulle principali arterie di trasporto stradale e farroviario della Ue entro il 2025.

Neutralità tecnologica complicata

Ad oggi, la Commissione ha adottato una posizione dichiarata di “neutralità tecnologica”, nella bozza della proposta di legge allo studio avrebbe l’intenzione di chiedere ai produttori di prevedere entrambi i sistemi di comunicazioni, sia il V2V basato sul WiFi sia quello basato su reti cellulari e in futuro sul 5G.

Un possibile compromesso potrebbe essere quello di garantire l’interoperabilità fra tutti i sistemi di connessione fra veicoli. Il che prevederebbe però costi maggiori e tempi più lunghi per lo sviluppo di sistemi basati sul 5G, a lungo raggio di trasmissione, compatibili con il più datato V2V che al momento negli Usa è già stato testato ma che dopo l’avvento di Donald Trump alla Casa Bianca è stato un po’ accantonato.

Vantaggi del V2V

I sostenitori del V2V puntano il dito contro i possibili difetti di trasmissione del sistema cellulare, che deve connettersi ad una rete prima di collegarsi all’auto, rendendo il tutto rischioso quando servono azioni nell’ordine del millisecondo in auto (ad esempio una brusca frenata).

Vantaggi del 5G

Dal canto loro, le compagnie Tlc sostengono che il sistema cellulare è più sicuro perché essendo a lungo raggio crea una sorta di cuscinetto di sicurezza di 1.000 metri visto che la distanza che copre è molto più lunga di quella del V2V. I supporter del sistema cellulare sostengono inoltre che mentre il sistema a corto raggio del V2V  può scoprire che l’auto di fronte si è fermata all’improvviso, il loro sistema a lungo raggio può registrare un incidente stradale a distanza e reagire con più largo anticipo.

Ma l’argomento più forte a favore del sistema cellulare, secondo Analysys Mason, è che può migliorare il sistema dei trasporti nel suo complesso, sfruttando il lungo raggio per gestire al meglio i sistemi semaforici e riducendo il traffico cittadino.

In sintesi, il sistema cellulare consente di inserire chip e sensori non solo nelle auto ma anche nelle strade, nei lampioni e nei semafori creando un ecosistema di comunicazione wireless più ampio per consentire al guidatore di avere un quadro più ampio della situazione. Il sistema V2V al contrario può funzionare soltanto per singoli veicoli.

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