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Conflitti in aumento in Colombia, Tensioni Usa-Corea del Nord, Unilever mette sotto pressione la premier Theresa May

Colombia, Amnesty international: conflitto in aumento in alcune zone nonostante accordi di pace

22 feb 10:55 – (Agenzia Nova) – Nonostante l’accordo di pace stretto con le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) alla fine del 2016, in alcune zone della Colombia l’azione di altri gruppi illegali ha di fatto aumentato il conflitto. Lo scrive i quotidiano “El Espectador” anticipando stralci del rapporto che pubblichera’ giovedi’ 22 Amnesty International. “Nonostante la firma dell’accordo di pace, il conflitto armato si e’ intensificato in alcune zone della Colombia come conseguenza degli scontri armati tra guerriglieri dell’esercito di liberazione nazionale (Eln), gruppi paramilitari e forze dello Stato che cercavano di occupare il vuoto di potere provocato dall’uscita delle Farc”, riporta il quotidiano. Il rapporto parla soprattutto di omicidi mirati di “afrodiscendenti e indigeni”, di intere comunita’ indigene costrette con la forza a non lasciare il loro territorio, di reclutamento di minori, violenze sessuali e interramento di mine anti persona. Amnesty passa in rassegna i diversi casi registrati nell’ultimo anno, dagli scontri armati tra dissidenti delle Farc e membri dell’Eln ai pericoli cui sono esposte le popolazioni rurali per i contrasti dell’Eln con i narcotrafficanti del Clan del Golfo, dal sequestro di due giornalisti olandesi alla riparazione parziale delle vittime delle Farc cosi’ come alcuni casi di uso eccessivo della forza da parte delle forze di sicurezza.

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Usa-Corea del Nord, Pyongyang ha cancellato incontro con vice presidente Pence

22 feb 10:55 – (Agenzia Nova) – L’incontro segreto tra il vice presidente Mike Pence e Alti rappresentanti di una delegazione della Corea del Nord e’ stato cancellato da Pyongyang all’ultimo momento secondo quanto riferisce il dipartimento di Stato. Pence che si trovava, ricorda il quotidiano “New York Times”, alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang, avrebbe voluto cogliere l’occasione per spingere l’agenda di richieste nei confronti di Kim Jong Un. “Siamo dispiaciuti che non sia stata colta l’opportunita’”, ha detto la portavoce del dipartimento, Heather Nauert. Al centro delle richieste Usa restano la rinuncia da parte della Corea del Nord ai programmi di missili balistici e nucleare. La cancellazione dell’incontro e’ l’ultimo, singolare, episodio, dopo quello avvenuto alla cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi dove Pence era accanto alla sorella del leader nord coreano senza che nessuno dei due accennasse a riconoscere l’altro. Prima della cancellazione dell’incontro, l’amministrazione del presidente Donald Trump si era detta disponibile ad un colloquio con la sua controparte a patto che il vice presidente adottasse una linea dura e non ci fossero telecamere.

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Usa, Corte suprema si esprime su terrorismo, whistleblower e detenuti

22 feb 10:55 – (Agenzia Nova) – La Corte suprema degli Stati Uniti ha emesso oggi quattro sentenze su temi diversi. E’ quanto riporta il quotidiano “New York Times”, precisando che l’Organo supremo di giustizia si e’ espresso su terrorismo internazionale, i whistleblower (segnalanti) in casi di sicurezza finanziaria, i diritti civili dei detenuti e la possibilita’ di ricorrere in appello. Il Tribunale di ultima istanza ha rigettato il ricorso presentato dalle vittime di tre attentati suicida avvenuti nel 1997 a Gerusalemme che chiedevano il sequestro di manufatti iraniani ospitati all’Universita’ di Chicago. I ricorrenti avevano vinto una causa del valore di 71,5 milioni contro l’Iran che ritengono responsabile degli attentati. A protezione dei manufatti vige una legge federale che impedisce di sequestrare beni di Stati esteri. La Corte si e’ poi espressa sulla legge che protegge i segnalanti in casi di sicurezza finanziaria stabilendo che la legge va interpretata alla lettera per impedire forme di ritorsione nei confronti di chi e’ stato licenziato per aver segnalato un illecito. La Corte ha poi sentenziato, con una maggioranza di cinque a quattro, che i detenuti che vincono cause riguardanti i diritti civili devono sostenere il 25 per cento delle spese legali. Infine, con un voto di sei a tre, la Corte ha stabilito che un uomo che si era dichiarato colpevole di aver violato la legge federale che vieta il possesso di armi sul suolo del Campidoglio, potra’, tuttavia, ricorrere in appello per rilevi di incostituzionalita’.

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Premier spagnolo Rajoy a Bruxeles per summit Ue e incontro sul Sahel

22 feb 10:55 – (Agenzia Nova) – Il presidente del governo spagnolo Mariano Rajoy e’ atteso oggi a Bruxelles per partecipare al primo summit europeo del 2018 e alla conferenza sulla missione internazionale in corso nel Sahel. Il Consiglio europeo, riferisce oggi il quotidiano spagnolo “La Vanguardia” si riunira’ invece domani ma la maggior parte dei leader dei Paesi comunitari e’ stata convocata oggi dal primo ministro belga Charles Michel per una cena informale durante la quale verranno discusse questioni legare alle future sfide dell’Unione. All’incontro parteciperanno dodici capi di Stato e di governo, oltre a Rajoy e Michel, tra i quali i leader di Germania, Francia, Italia, Bulgaria, Finlandia, Irlanda, Lussemburgo, Polonia, Portogallo e Slovacchia. Prevista per domani mattina invece la conferenza internazionale ad alto livello sulla forza congiunta dispiegata nel Sahel, il cosiddetto G5 che comprende Mauritania, Mali, Burkina-Faso, Niger e Ciad. Alla conferenza parteciperanno anche Stati Uniti, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti oltre a organizzazioni come le Nazioni Unite e la Banca mondiale.

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Brexit, i ministri bocciano la strategia della premier Theresa May

22 feb 10:55 – (Agenzia Nova) – Il Gabinetto ristretto britannico ha bocciato la strategia negoziale del primo ministro Theresa May per il periodo di transizione post-Brexit: alcuni importanti ministri, parlando con il quotidiano conservatore “The Telegraph”, hanno rivelato di non essere affatto d’accordo sul documento che la premier ha presentato ieri mercoledi’ 21 febbraio e che nei suoi piani il governo avrebbe dovuto approvare prima di trasmetterlo ai 27 paesi dell’Unione Europea a Bruxelles. Le avvisaglie di quanto accaduto nella riunione di ieri si erano avute gia’ alla vigilia: il documento era stato sottoposto agli undici ministri del Gabinetto ristretto meno di 24 ore prima ed aveva gia’ suscitato un’ondata di obiezioni. Innanzitutto, spiega il “Telegraph”, la strategia negoziale ufficiale elaborata dalla May prospetta un periodo di transizione post-Brexit pressoche’ infinito, senza una data finale precisa; il testo inoltre non fa alcuna menzione dell’impegno che la premier aveva preso, di porre fine alla libera circolazione dei cittadini europei subito dopo il divorzio della Gran Bretagna dall’Ue nel marzo del 2019; infine i piu’ euroscettici tra i ministri conservatori ritengono che il documento limiterebbe la possibilita’ del paese di concludere trattati commerciali con paesi al di fuori dell’Unione Europea. Theresa May ha cercato in tutti i modi di rassicurare i suoi ministri recalcitranti; ma alla fine della riunione si e’ vista costretta a convocarli oggi giovedi’ 22 febbraio nella residenza di campagna dei Chequers, con la speranza che la minaccia di rinchiuderli in una riunione no-stop fino almeno alle ore 10 di stasera possa servire a sormontarne le obiezioni.

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Brexit, la minaccia del trasferimento di Unilever mette sotto pressione la premier Theresa May

22 feb 10:55 – (Agenzia Nova) – Il primo ministro britannico Theresa May e’ nei guai per la possibilita’ che la multinazionale anglo-olandese Unilever scelga di installare il suo nuovo quartier generale unificato a Rotterdam, in Olanda, invece che a Londra: lo scrive il quotidiano economico “The Financial Times”; il quale riferisce che le speranze britanniche si stanno assottigliando, nonostante mesi di pressioni da parte del governo di Londra, anche e forse soprattutto al clima politico “surriscaldato” dalla Brexit. Unilever non ha ancora preso una decisione finale, scrive il quotidiano economico; ma la questione dovrebbe essere affrontata nella prossima riunione del suo consiglio di amministrazione, in calendario per la seconda settimana del prossimo mese di marzo; e anche se i funzionari governativi britannici non hanno ancora perso del tutto le speranze di scongiurarne il trasferimento in Olanda, uno di loro ha confidato al “Financial Times” che “non sarebbe una grande sorpresa se cio’ avvenisse”. Attualmente Unilever ha una struttura legale duale, con due societa’ apparentate i cui quartier generali sono a Rotterdam e Londra che tengono due meeting annuali paralleli e sono quotate in Borsa separatamente; la multinazionale ha deciso di semplificare la propria struttura per calmare gli investitori dopo aver respinto un anno fa una scalata ostile da parte della multinazionale statunitense rivale Kraft Heinz; ne dovrebbe emergere una struttura unificata che renderebbe piu’ facile l’emissione di nuove azioni o la dismissione di alcune controllate e che, secondo Unilever, servirebbe meglio gli interessi dei suoi azionisti. Unilever ha 169 mila dipendenti in tutto il mondo, dei quali 7.500 in Gran Bretagna e 3 mila in Olanda e le sue vendite sono per oltre il 90 per cento al di fuori di questi due paesi; vendite per le quali paga le tasse in ogni paese in cui opera. Il “Financial Times” sottolinea che l’eventuale trasferimento del suo nuovo quartier generale non avra’ tanto un aspetto negativo per la Gran Bretagna dal punto di vista occupazionale o fiscale, quanto piuttosto considerevoli conseguenze politiche perche’ certamente sarebbe al centro del dibattito sull’impatto che la Brexit avra’ sull’economia britannica; ad aggiungere benzina sul fuoco della questione, inoltre, ieri mercoledi’ 21 febbraio la premier Theresa May ha ricevuto nel suo ufficio di Downing Street il primo ministro olandese, Mark Rutte, proprio per discutere della Brexit: Rutte in passato e’ stato un dirigente di Unilever ed ha avuto ruoli importanti nelle ristrutturazioni di alcune sue controllate; oggi, annota il giornale britannico, il premier olandese parteggia apertamente per il trasferimento a Rotterdam.

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Francia, il progetto di riforma costituzionale in ritardo

22 feb 10:55 – (Agenzia Nova) – Il progetto di riforma costituzionale preparato dal governo francese e’ in ritardo. Lo afferma “Le Figaro” spiegando che secondo le previsioni la riforma si sarebbe dovuta realizzare entro l’estate di quest’anno ma il presidente Emmanuel Macron sta riscontrando una serie di difficolta’. Alla base di questo ritardo ci sono le concertazioni con il Senato. Il presidente della Camera alta del Parlamento, Gerard Larcher, vuole “pesare” sulla revisione costituzionale ponendo le sue condizioni. Secondo il quotidiano, lo scorso 15 novembre Larcher ha scritto a Macron per evocare delle “convergenze” comuni. Nonostante questo gesto di distensione, sono molti i punti di disaccordo. Larcher e’ contrario alla misura che vorrebbe togliere i senatori ai dipartimenti meno popolati. I macroniani denunciano un “approccio conservatore” da parte del leader repubblicano. La riforma viene poi frenata dal dibattito interno alla maggioranza sulla questione del proporzionale e dalle discussioni con i nazionalisti corsi. Il presidente Macron ha annunciato che lo statuto della Corsica verra’ inserito nella Costituzione. Un segnale di apertura verso il movimento che ha vinto le ultime elezioni territoriali, anche se i leader autonomisti chiedono di inserire l’isola nell’articolo 74, riguardante i territori d’oltremare.

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Siria, Parigi cerca di rilanciare il processo diplomatico

22 feb 10:55 – (Agenzia Nova) – Dopo gli ultimi bombardamenti avvenuti nel Ghouta orientale, alle porte di Damasco, dove hanno perso la vita circa 300 persone, la Francia “ha deciso di suonare l’allarme per tentare di rilanciare il processo diplomatico. E’ quanto afferma “Le Figaro”, sottolineando che il presidente francese, Emmanuel Macron, ha condannato “vigorosamente” questa offensiva. Il capo dell’Eliseo ha chiesto una “tregua” per fare evacuare i civili e permettere l’ingresso degli aiuti umanitari. Martedi’ il ministro degli Esteri, Jean-Yves Le Drian, intervenendo all’Assemblea nazionale ha parlato di “cataclisma umanitario”. Il titolare del Quai d’Orsay ha annunciato che si rechera’ nei prossimi giorni in visita in Russia e in Iran. L’entourage del ministro ha fatto sapere di essere “molto allarmato” per quanto sta succedendo, visto i “carattere sistematico” delle violazioni dei diritti umani durante i bombardamenti. Parigi spinge affinche’ il Consiglio di Sicurezza dell’Onu adotti una risoluzione umanitaria che possa alleviare le sofferenze della popolazione. A Mosca Le Drian incontrera’ il suo omologo, Serghiei Lavrov, e insistera’ per far “diminuire la violenza”. La visita a Teheran, invece, dovrebbe avvenire a inizio marzo.

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La Cina e’ il principale partner commerciale della Germania, la Francia perde posizioni

22 feb 10:55 – (Agenzia Nova) – La Cina e’ il partner commerciale piu’ importante della Germania per il secondo anno consecutivo. Le importazioni e le esportazioni tra i due paesi sono ammontate a 186,6 miliardi di euro nel 2017, come riportato mercoledi’ dall’Ufficio federale di statistica. Al secondo posto tra i partner commerciali della Germania figura l’Olanda con 177,3 miliardi di euro di interscambio, seguita dagli Stati Uniti con 172,6 miliardi di euro. La Francia e’ scesa nel 2017 dalla seconda alla quarta posizione. Il Paese confinante e’ stato per quasi quarant’anni il principale partner commerciale della Germania, dal 1975 al 2014. Gia’ nel 2016, la Cina aveva superato gli Stati Uniti. Nonostante la politica isolazionista del presidente Donald Trump, gli Stati Uniti sono stati, come negli anni precedenti, il piu’ grande mercato per le esportazioni tedesche. Le societa’ tedesche hanno esportato beni “Made in Germany” per un valore di 111,5 miliardi di euro nel paese d’oltre oceano. Al secondo e terzo posto dei piu’ importanti paesi per l’export tedesco ci sono stati la Francia (105,2 miliardi di euro) e la Cina (86,2 miliardi di euro). Le esportazioni verso la Gran Bretagna sono diminuite da 85,9 miliardi di euro a 84,4 miliardi di euro arretrando di due posizioni al quinto posto. La maggior parte delle merci sono state importate in Germania dalla Cina (100,5 miliardi di euro). I maggiori avanzi di esportazione tedeschi nel 2017 sono stati con gli Stati Uniti (50,5 miliardi di euro), la Gran Bretagna (47,2 miliardi di euro) e la Francia (41,0 miliardi di euro).

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I rischi per le aziende con la diffusione dell’Internet delle Cose

22 feb 10:55 – (Agenzia Nova) – L’industria 4.0 porta con se’ nuove opportunita’, ma anche nuovi rischi per le imprese, scrive la “Frankfurter Allgemeine Zeitung”. I vecchi sistemi di controllo sono sempre piu’ collegati in rete con le nuove tecnologie, in modo che possano essere assistiti da remoto, e questo li rende piu’ vulnerabili a intrusioni esterne. Un buon terzo dei dirigenti della sicurezza aziendale in Germania ha dichiarato in un recente sondaggio che i loro sistemi di controllo industriale sono gia’ stati attaccati da criminali. Questo e’ risultato dal nuovo Rapporto sulla sicurezza delle apparecchiature di rete della Cisco, che e’ di gran lunga il piu’ grande fornitore di sicurezza IT nel mondo. L’azienda ha esaminato oltre 3.600 addetti alla sicurezza in 26 Paesi e ha fornito un quadro completo della situazione della sicurezza nella tecnologia delle informazioni aziendali (IT). Gli esperti sconsigliano di collegare sistemi di controllo industriale a Internet. Al fondo di molti attacchi informatici ci sono motivi economici. Molte aziende continuano ad aggiungere dispositivi in rete alla loro tecnologia informatica senza preoccuparsi della sicurezza, affermano i ricercatori della sicurezza di Cisco. Oliver Tuszik, amministratore delegato per la Germania, ha dichiarato alla “Frankfurter Allgemeine Zeitung”: “Siamo in un ambiente in cui siamo in grado di cambiare con pochi click tutti i processi. E’ comodo, ma le macchine sono collegate in rete e non sono pensate per questo”. Criminali potrebbero facilmente prendere il comando dei dispositivi collegati all’Internet delle Cose. Questi sensori sono particolarmente vulnerabili perche’ sono collegati 24 ore su 24 e spesso meno protetti dei computer. In due anni ci saranno piu’ del doppio del numero di dispositivi collegati in rete rispetto ad oggi, e questo aumentera’ esponenzialmente l’entita’ delle sfide legate alla sicurezza. “Abbiamo bisogno di una rete altamente automatizzata che blocchi gli attacchi autonomamente”, ha affermato Tuszik. Cisco, ovviamente, si sta attrezzando per fornire tali prodotti.

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