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L’Europa sarebbe la seconda potenza militare al mondo, terza la Cina
L’Unione Europea dal 2003 ha dato vita ad un progetto definito “Bussola strategica”. Il tentativo è quello di coordinare le spese militari dei Paesi dell’Unione e di quelli ad essi vicini, cercando di ottimizzare gli ingenti investimenti dei singoli Stati. L’organizzazione si chiama Common Security and Defence Policy (Csdp) e ha numerose operazioni militari e diplomatiche in giro per il mondo. Ma per quale motivo non si è mai arrivati alla formazione di un vero e proprio esercito? E soprattutto, converrebbe in termini economici?
L’ipotesi di un esercito europeo
Nel grafico sopra abbiamo raccolto le spese per la difesa (in milioni di dollari) che le grandi potenze del mondo hanno investito dal 2002 al 2020, gli ultimi disponibili. Abbiamo poi voluto aggiungere ogni Stato europeo per capire se l’irrisoria spesa di ogni Paese, nel caso venisse convogliata nella costruzione di un unico esercito, potesse tenere testa a Stati Uniti, Cina e Russia. Questi Paesi, infatti, negli ultimi anni hanno continuamente aumentato le risorse economiche destinate alla difesa. E il conflitto tra Russia e Ucraina ha fatto riemerge la necessità di una strategia militare compatta da parte dell’Unione europea.
I vantaggi dell’esercito europeo
Provando a ipotizzare che l’importo speso per la Difesa di ogni Paese europeo non si modifichi, possiamo dire che l’Europa nel 2020 ha destinato 316.692,8 milioni di dollari. Una cifra enorme trainata soprattutto dal Regno Unito che nell’ultimo anno ha speso da solo 59.238,4 milioni. L’Italia, che ha da poco annunciato un aumento delle risorse per l’esercito, nel 2020 ha speso 2.8921,3. E le altre potenze globali? Gli Stati Uniti sono difficili da raggiungere, con una spesa annua di 778.232,2. Sono il Paese che più spende in armamenti e nessuno è paragonabile a loro per grandezza dell’esercito.
Le spese militari di Russia e Cina
Neanche la Cina che, come si può vedere nel grafico, anno dopo anno è il Paese che più ha aumentato le risorse per la Difesa, con 252.304,2 milioni di dollari nel 2020. Ecco il più grande vantaggio di un possibile esercito europeo: essere la seconda potenza mondiale sul piano militare. La Russia a confronto, nonostante l’enorme arsenale nucleare, anche a causa del basso poter d’acquisto del rublo, destina alle spese di Difesa “appena” 61.712,5 milioni di dollari.
Quanto si risparmierebbe con l’esercito europeo
Il discorso fin qui fatto, però, è puramente teorico. Infatti, se davvero si arrivasse ad un momento in cui tutti gli Stati europei unissero le forze, le uscite non sarebbe certamente paragonabili. Ogni Paese spenderebbe meno perché molti costi verrebbe ammortizzati. È quanto giustamente emerge da un documento dell’European Parliamentary Research Service e che noi abbiamo sintetizzato in questo secondo grafico. Un esercito europeo costerebbe 26 miliardi di euro in meno all’anno, rispetto alla somma dei singoli eserciti nazionali. E sono stime per difetto, secondo altre analisi si risparmierebbero fino a 130 miliardi.
L’84% degli equipaggiamenti viene ancora acquistato dai singoli Stati, mentre farlo a livello europeo abbatterebbe i costi, per una banale questione di quantitativi. Lo spreco di denaro, poi, si ripercuote sulla mancanza di investimenti in nuove tecnologie, causando una generale debolezza dell’Europa sul piano geopolitico. E non è solo una questione di soldi: la mancanza di coordinamento tra i vari eserciti nazionali indebolisce le capacità di reazione complessive.
I dati si riferiscono al 2020-2022
Fonte: EPRS