UBE Editore
Pubblicato: 28 agosto 2014
Pagine: 696
ISBN: 9788883500916
Prezzo: € 10,90
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L’avvento della televisione commerciale e la privatizzazione delle telecomunicazioni hanno cambiato la relazione fra comunicazione e potere: governi e network concorrono a definire l’agenda dei contenuti e la produzione di significato nella mente delle persone, mentre le contese politiche sono combattute sui media a colpi di scandali secondo il formato dell’infotainment.
L’ascesa della società in rete coincide con l’autocomunicazione di massa: siti web, blog, social network consentono a milioni di persone la definizione autonoma di messaggi e contenuti; l’orizzontalità di internet entra così in conflitto con la verticalità del potere economico e politico.
I media sono lo spazio dove si decide la lotta politica fra attori, idee e interessi contrapposti nell’Età dell’Informazione. Se élite politiche e grandi media cercano di imporre i propri schemi interpretativi sugli eventi riportati da giornali e notiziari, la comunicazione via web e cellulare consente la diffusione virale di messaggi alternativi che svelano i silenzi dei media e le bugie del potere, dando luogo a opposizione sociale ai sistemi statali di controllo e alle logiche capitaliste di networking.
Manuel Castells, è un sociologo spagnolo naturalizzato statunitense. Dopo i suoi studi a Barcellona e alla Sorbona di Parigi, ha iniziato la carriera accademica. Dal 1979 al 2003 è stato professore di sociologia presso l’Università della California, Berkeley. Oggi è Professore in Comunicazione all’Annenberg Center, presso l’University of Southern California (USC). Ha scritto circa venti libri, tradotti in più lingue. La sua opera più nota è la trilogia intitolata L’età dell’informazione.